Può capitare di fare scelte sbagliate dal punto di vista esistenziale che possono compromettere la qualità della vita e di chiedersi quindi se si possa rimediare.
Chi si è approcciato al Personalismo comprende che il percorso verso la felicità incomincia con la comprensione di questi passi, soprattutto se la vita non ci ha dato grandi condizioni facilitanti:
- la felicità è l’integrale dello stato emozionale rispetto al tempo
- lo stato emozionale è funzione della situazione e della sua valutazione: E=E(S,V)
- la situazione è funzione dell’ambiente e delle scelte che noi facciamo: S=S(A,sc)
- la popolazione può essere divisa in tre classi esistenziali: TOP, Soft e Bottom People
- gli spacciati sono coloro che sono incapaci di migliorare sensibilmente la propria vita migliorando la propria personalità.
- il Personalismo presuppone una predisposizione a cambiare senza la quale difficilmente la propria vita può migliorare
- il metodo più efficace per attuare questa predisposizione è quello di fare un check-up della coerenza della nostra personalità.
Sembra tutto molto facile, ma, se lo fosse, molte più persone sarebbero felici, visto che a pochi non interessa migliorare la propria condizione. Nella realtà si scopre che il check-up degli insegnamenti avuti che hanno forgiato la nostra esistenza porta a una domanda fondamentale: che accade se, a seguito di un accurato check-up della propria situazione si scopre che si sono fatte scelte sbagliate?
Purtroppo le scelte effettuate “prima della rinascita” possono avere effetti irreversibili che si trascinano per tutta la vita. La domanda fondamentale è:
è possibile recuperare scelte sbagliate?
La risposta è: sì, almeno per gran parte.
Per farlo è però necessario agire con decisione e coerenza, evitando di continuare a subire i condizionamenti sociali (con un termine che rende bene l’idea si potrebbe chiamarli fregature sociali).

La predisposizione al cambiamento è un’enorme condizione facilitante per non diventare irrecuperabili e riparare alle scelte sbagliate
Scelte sbagliate: si può tornare indietro?
È immediatamente comprensibile che nella vita esistono scelte reversibili e scelte irreversibili. In realtà, a un’attenta analisi si trova che molti ritengono irreversibili scelte che oggettivamente non lo sono (“come faccio a lasciare mia moglie?”) oppure che, superficialmente, ritengono reversibili scelte che comunque causano problemi duraturi.
L’esatta comprensione della reversibilità della scelta dipende soprattutto dal fatto che il soggetto abbia raggiunto una personalità equilibrata che sappia ben valutare la situazione. Quindi molte scelte appaiono irreversibili solo perché il soggetto non è ancora equilibrato; per esempio, chi da adulto subisce la pressione di parenti, genitori, suoceri sicuramente non ha una personalità equilibrata, abbastanza autonoma e forte da reagire facilmente a ogni tipo di pressione, eliminandole per il futuro.
La soluzione del problema diventa già più difficile quando la scelta precedente (per esempio essere entrati in un campo professionale in declino oppure non aver conseguito un buon titolo di studio) riguarda il lavoro e quindi non può essere totalmente corretta con una nuova e più oculata scelta. Anche per il lavoro la persona equilibrata si darà comunque da fare per cambiarlo, migliorarlo, fare anche qui una piccola rivoluzione.
Più difficile la situazione quando le scelte sbagliate riguardano partner e figli (arrivati senza una scelta pienamente consapevole del loro arrivo).