Il relativismo morale è una delle piaghe della società occidentale. Prima di discuterlo, richiamiamo il fatto che spesso etica e morale sono usati come sinonimi anche se esiste una piccola differenza esiste: la morale è l’insieme di norme e valori di un individuo o di un gruppo, mentre l’etica, oltre a considerare questo insieme, contiene anche una riflessione speculativa su di esso. La morale considera le norme e i valori come dati di fatto, mentre l’etica cerca di dare una spiegazione razionale e logica di essi. Per la morale di un soggetto “rubare è sbagliato” mentre l’etica cerca di spiegare anche il perché.
Per il relativismo morale i valori, le regole di condotta adottate dal singolo sono legati ai suoi specifici bisogni; la morale è elastica e adattata “a seconda delle circostanze”. Non bisogna confondere il relativismo morale con la posizione di chi crede che non esista una morale assoluta, ma sia possibile avere più morali coerenti che raggruppano popolazioni di individui compatibili socialmente e come livello di civiltà (è questa la posizione del Personalismo). Per il relativismo morale l’etica è un concetto individuale e adattabile nel tempo in funzione dei bisogni del singolo.
Avere una morale elastica e adattabile significa, di fatto, non avere morale e questo è uno dei problemi della nostra società dove tantissime persone si illudono di essere le migliori persone del mondo.
Chi è stato colto sul vivo per un rilievo etico su un suo comportamento di solito cerca due tipi di contestazione.
La prima è locale al problema, di solito commettendo il classico errore di traslazione dello scenario. Prendiamo la difesa del tifo da parte di un tifoso di calcio: “a questo punto non bisogna neppure gioire per un concerto, per un bel film visto, al teatro, tanto sono altri i protagonisti”. Il tifoso ha preso un punto in comune (altri protagonisti) e ha confezionato la sua difesa, senza notare che la condanna del tifo non è dovuta all’essere altri i protagonisti quanto alla spersonalizzazione; per un concerto si può gioire semplicemente perché non ci spersonalizza (l’abbiamo vinto! del tifoso): nessuno che assiste a un concerto si autoconvince che ha partecipato all’esecuzione musicale!
La seconda contestazione è più globale e riguarda l’avere regole troppo rigide. Come si difendono i relativisti, gli elastici?

La morale è l’insieme di norme e valori di un soggetto (o di un gruppo), mentre l’etica, oltre a considerare questo insieme, riflette razionalmente su di esso
Innanzitutto fanno finta di non capire che in una persona moderna il giudizio etico è istantaneo, quindi, se condanno eticamente chi fuma o chi si ubriaca, non si parla di chi ha fumato una sigaretta o si è ubriacato anni fa, ma chi fuma e si ubriaca, al presente. Non si tratta altro che di una forma più pratica del pentimento presente in molte religioni. Quello che conta è il presente, non a caso nel mio sito si parla spesso di rinascita. Poi criticano le regole altrui perché troppo rigide e ti dicono che bisogna essere più elastici. Io non rincorro la perfezione, ma la semplice coerenza nelle mie regole morali. A me non costa assolutamente nulla non drogarmi, non ubriacarmi ecc. Costo zero=nevrosi zero=fatica zero. Non è integralismo, è solo piena consapevolezza delle regole.
Non si tratta di seguire questi o quei precetti, ma di averne almeno un insieme proprio. Le mie regole possono essere troppo rigide? Okay, dimmi le tue (è qui la differenza con il papa che ammette solo le sue regole). Ma una regola morale è un valore non negoziabile.
Prima di andare in giro a vantarvi di essere elastici, meditate: persino i mafiosi hanno un codice d’onore.
Relativismo morale e relativismo etico
L’uso improprio come sinonimi di etica e morale porta a usare come sinonimi anche relativismo morale e relativismo etico; se la confusione fra etica e morale è un errore veniale, ben più grave la confusione fra relativismo morale e relativismo etico. Il relativismo morale è una pratica del soggetto che, come abbiamo visto, è discutibile, mentre nella sua corretta accezione, relativismo etico significa semplicemente che i valori morali non sono validi non in assoluto ma variabili in funzione dei mutamenti sociali, politici ed economici che si verificano all’interno di una società.