Il lassismo è la tendenza a vivere ogni cosa con il freno tirato (in modo soft) sia per non fare fatica sia per evitare di impegnarsi oltre il dovuto. Non è facile capire perché in Italia il lassismo sia così diffuso. Forse perché è un Paese latino? Probabilmente, ma dietro a tutti i Paesi latini c’è anche un’altra causa che vogliamo indagare:
il lassismo è un retaggio della mentalità cattolica degli italiani.
Si noti la parola “cattolica” per evidenziare che non trattasi di un problema di religione, ma proprio del grande lavaggio del cervello che da oltre un secolo la Chiesa fa nei confronti dei nostri connazionali (e dei cittadini di Paesi altini tradizionalmente cattolici). Una specie di vendetta per l’affronto di Porta Pia (1870) e la scomparsa di fatto dello Stato vaticano.
A molti questa mia posizione sembrerà esagerata, ma i dati non mentono; nell’articolo su Cattolicesimo ed economia si evidenzia come i Paesi protestanti siano decisamente messi meglio di quelli cattolici. Occorre capire che il vero problema ingenerato dal cattolicesimo è che la Chiesa, per mantenere il suo potere, non ha che la promessa di una vita migliore e quindi, di fatto, non ha nessun interesse a che il soggetto trovi la felicità sulla terra. Cosa la Chiesa intrinsecamente condanna ?
- i divertimenti
- il denaro
- persino rapporti sentimentali troppo intensi e passionali ecc.
Avete mai sentito il papa parlare di “divertimenti”, di “oggetti d’amore“, di tempo per gli hobby ecc.? No, sempre discorsi tristanzuoli su doveri che ucciderebbero un elefante, ma che il povero cattolico deve sopportare con gioia (?) per guadagnarsi il paradiso. Se chiedi a un cattolico se è felice ti risponderà di sì, ma poi scopre che il lavoro gli pesa, che i problemi in famiglia sono tanti, che insomma vorrebbe avere una vita migliore. Sopporta e sopravvive e il lavaggio del cervello che ha subito gli fa credere che quella sia la massima felicità ottenibile sulla terra. Fare il bravo ragazzo, studiare, trovarsi un lavoro (possibilmente un posto fisso), farsi una famiglia dei figli, poi fare il nonno e infine morire. Stop. Questa è la “felicità”.
Nel mondo del lavoro il cattolico deve solo “fare il suo dovere”, ricchezza e successo gli sono preclusi perché “il denaro è lo sterco del diavolo”.
In ogni situazione in cui si debbano tirar fuori gli artigli ecco che il cattolico “porge l’altra guancia”, a meno che si dimentichi di esserlo e sfoggi quello che la sua fede indica come violenza o egoismo.
Di fatto, un vero cattolico non è esistenzialmente e socialmente competitivo.
Troppo duro? In fondo non tutti i cattolici sopravvivono. Certo, perché di fatto non lo sono. Sono neofarisei che alla fine hanno trovato un “compromesso” con quanto la Chiesa predica, spesso un compromesso eticamente penoso.
Il lassismo deriva proprio dal compromesso che il soggetto deve implementare per non sentire troppo il peso dei doveri. Ecco allora che sul lavoro si limita a fare giusto il necessario, che il suo sogno è il posto fisso, sicuro, senza obiettivi se non quello del sostentamento familiare. I pochi che hanno successo fanno come Berlusconi che continua a parlare di radici cristiane del suo partito, salvo poi avere una vita che tutto è fuorché cristianamente vissuta. Ecco che nella vita privata sopporta i problemi quotidiani (“e chi non ne ha?”, sua frase tipica), salvo poi cercare di ritagliarsi spazi per sé, quasi di nascosto, abusivamente, sempre con un fondo di senso di colpa per quei “divertimenti” che potrebbero essere sostituiti da un ben più morale volontariato o da azioni comunque molto meno futili. Ecco che allora scatta il buonismo con il dona 9 euro al mese, con il sostegno all’immigrazione, con il sostegno sempre e comunque a chi soffre, arrivando fino a ritenere “umano” concedere permessi premio a un ergastolano, killer della mafia, che ovviamente dopo un po’ di uscite in cui ha pianificato la fuga, all’ennesimo permesso non si fa più vedere.

In Italia il 49% degli italiani sogna ancora il posto fisso (magari statale) – Indagine SWG 2018
Chi poi si è allontanato dalla morale cattolica, ma inconsciamente ne sente ancora l’influsso nella società, ecco che scatta quella fiacchezza interiore che lo porta ad avere una scarsa produttività sul lavoro, un’assenza di reali interessi nella vita fino arrivare all’apatia, con una velocità di clock spesso da bradipo.
Soluzione: per me è fin troppo facile dire di sostituire le indicazioni della Chiesa con quelle del Personalismo. Per chi non sa nulla di Personalismo o non lo apprezza, la soluzione è comunque nel rottamare il papa e i suoi insegnamenti, sostituendoli con una visione della vita più efficiente, con maggiore energia vitale e dedicata alla migliore qualità della vita.
Conseguenze del lassismo a livello sociale
Abbiamo visto che il lassismo porta il soggetto a sopravvivere, ma a livello sociale, collettivo, il danno è ancora più grave, arrivando a un degrado civile perché:
- l’eccessiva indulgenza, le eccezioni, “tanto male non fa”, “per una volta” (il semel in anno licet insanire è tipico del lassismo) hanno condotto la società a una situazione in cui le regole vengono sospese, almeno finché i danni non siano gravi. Si tratta praticamente di una sanatoria morale, di un condono basato su un buonismo di facciata.
- Chi si comporta con lassismo spesso non applica il principio di ripetibilità, non si accorge cioè che “se tutti facessero così, senza rispettare la regola che viene infranta, il danno sarebbe veramente grave”. Il lassista non ha cioè un orizzonte temporale, sperando che la situazione non peggiori o che si estingua spontaneamente. Dicendo “interveniamo quando la situazione è veramente grave”, di fatto riscrive la legge a suo uso e consumo (invece di tentare di farla abrogare, se la ritiene ingiusta).
Lassismo – Significato
Forse molti non lo sanno, ma il termine lassismo nasce proprio da quella morale cattolica che abbiamo criticato: nella storia della morale cattolica, il lassismo è la disposizione dell’anima (coscienza lassa) che porta a negare l’obbligatorietà di una legge morale quando vi sia un motivo anche debolmente probabile per credere che tale legge non esista. Una volta il concetto serviva per evitare ogni discussione sulla morale, oggi si è trasformato nell’atteggiamento di chi quella morale l’accetta, ma intimamente non ne è soddisfatto.
Sinonimi di lassismo possono essere altri termini che comunque evidenziano la definizione del termine principale: noncuranza, indulgenza, mollezza, rilassatezza.
In inglese si traduce con laxness, dove lax sta sì per rilassato, ma anche per negligente; anche il sinonimo slackness ha come radice slack che, oltre alla traduzione di “fiacco”, ha anche quella di “negligente”.