• HOMEhome
  • PSICOLOGIA & BENESSERE
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Psicologia
  • Intelligenza
  • Test della personalità
  • Dizionario
  • Gocce di vita
  • albanesi.it

La mia libertà finisce dove comincia la vostra

La mia libertà finisce dove comincia la vostra. Questa la frase di Martin Luther King che affascina molte persone. In realtà è un caso di risonanza sentimentale, cioè una frase a effetto priva di ogni spessore concreto e razionale. Vediamo perché.

Innanzitutto, come si può capire dove finisce quella dell’altro? Dove comincia la mia! Ma allora il riferimento è circolare e praticamente non si risolve.

In pratica, non si risolve perché nella realtà esistono risorse su cui gli individui convergono. La legge serve a gestire questi conflitti, ma molti aspetti (legalmente competitivi) sono lasciati scoperti. Inoltre non è detto che una legge sia da tutti ritenuta giusta e, come spiegato nell’articolo sulla legge, rispettare la legge non vuol dire non infrangerla, ma “non infrangerla o, se la si infrange, accettare la pena, senza pretendere di avere ragione” (il principio della disobbedienza civile, vedasi de La Boétie, Gandhi, Thoreau, don Milani).

Consideriamo due auto che arrivano a un incrocio; chi passa per prima? Certo il codice della strada può sostenere che passa chi proviene da destra, ma se all’incrocio si presentano quattro auto? Magari c’è una bella rotonda in cui la regola ci dice che i veicoli in arrivo, prima di immettersi nell’anello, devono dare precedenza ai veicoli già all’interno della stessa rotonda. Ma se arrivano tutti contemporaneamente? Non a caso, i più furbi o i più veloci a immettersi passano prima.

Nella vita sono innumerevoli i casi quotidiani dove ci scontriamo con gli altri, dove cioè contendiamo una risorsa; dalla precedenza stradale al posto di lavoro, all’occupazione di una risorsa condominiale alla contesa di un partner ecc. Non a caso, basta pensare a litigi stradali, condominiali, amorosi, sul lavoro, sportivi ecc.

ogni volta che si compete per una risorsa c’è conflitto.

La mia libertà finisce dove comincia la vostra martin Luther King

La statua dedicata a M. L. King per il Memorial del 15 giugno 2013 a Washington

Supponiamo di applicare la regola di questo articolo. Ci sono due casi.

Il debole lascia sempre il passo perché non vuole scontri. La regola rende le persone come Fracchia, il debole per eccellenza.

Il patosensibile ipocrita si rende conto che non può vivere cedendo sempre il passo e allora applica la regola solo in quei casi in cui il danno all’altro è grave e particolarmente visibile. Caso classico quello del pacifista che litiga alla riunione condominiale come una furia, ma poi va alla manifestazione con la bandiera della pace. Purtroppo ci sono casi in cui anche l’adattamento della regola alla vita pratica mostra i suoi limiti, quando cioè non si può evitare di fare un danno comunque grave all’altro (esempio classico: ottengo un posto di lavoro ai “danni” di un disperato che, non riuscendo a mantenere la propria famiglia, si ammazza).

Generalizziamo quanto detto. Pensiamo allo scenario in cui due persone possono schiacciare un pulsante per aggiudicarsi la risorsa. Se nessuno schiaccia, la risorsa è persa. Questa situazione vale per quanto finora detto, per esempio nel caso della rotatoria, il pulsante è banalmente il pedale dell’acceleratore, chi schiaccia per primo entra per primo nella rotatoria e ha la precedenza.

Il pulsante può essere rappresentato anche da una donna: l’uomo che schiaccia per primo ottiene l’invito e da lì può iniziare una relazione ecc.

Arriviamo al coso estremo, la risorsa è la vita. Chi schiaccia per primo è salvo.

Se entrambi sono deboli, applicano la massima e muoiono entrambi (in un’altra sala un terzo furbacchione che non applica la regola ha schiacciato!).

Se uno dei due è debole, non schiaccia e muore.

Cosa accade se uno o entrambi sono patosensibili ipocriti? Che cercheranno di schiacciare e poi il sopravvissuto si convincerà che “questo era un caso eccezionale”. Coerenza zero, moralità penosa, un individuo che appare buono, ma è di una meschinità assoluta.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

L'IDEA REGALO

la felicità è possibile La quarta edizione di un nostro best seller: ampliato per coprire tutti gli aspetti dell’esistenza, riorganizzato per essere ancora più semplice da capire e poi utilizzare per migliorare la qualità della propria vita; è anche uno straordinario mezzo per conoscere facilmente gli altri e per interpretare il mondo correttamente in ogni situazione: affetti, lavoro, salute. Un nuovo modo di concepire l’uomo, realizzandolo pienamente. La soluzione intelligente per colmare il vuoto esistenziale attualmente preda di discipline improvvisate e irrazionali, di utopistiche filosofie o impraticabili ideologie.

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati