Un indicatore esistenziale è un fenomeno legato da una relazione di dipendenza a un altro fenomeno della sfera esistenziale del soggetto. Per spiegare questo concetto squisitamente statistico dobbiamo prima capire cosa si intende per dipendenza.
Sinteticamente un indicatore esistenziale si scopre così:
a) si analizza un insieme di persone omogeneo rispetto a X;
b) se si trova che una forte maggioranza dell’insieme possiede una caratteristica esistenziale Y, allora X diventa un indicatore esistenziale di Y.
Si deve subito precisare che quanto più è forte la “maggioranza”, tanto più l’indicatore è utile. Inoltre esiste sempre la possibilità che Y non sia vero in un caso particolare di un soggetto x appartenente all’insieme X. Raziologicamente parlando si dice che l‘appartenenza a X è condizione facilitante della caratteristica esistenziale Y.
Esempi
Vediamo alcuni esempi pratici. Se per esempio si prende in esame l’insieme dei tennisti o dei ballerini non viene in mente nessun Y in particolare (se non che sono sportivi, ma la caratteristica è troppo vaga); se si prende in esame l’insieme degli alpinisti è immediato correlarli a un’accettazione del pericolo nella loro attività. Questo non aiuta molto, dal punto di vista psicologico. Approfondendo l’esame, si scopre che l’insieme si può ulteriormente suddividere in due sottoinsiemi:
a) chi è consapevole del rischio e cerca le contromisure necessarie per minimizzarlo;
b) chi non lo è, anzi lo minimizza con frasi del tipo “a me non succederà mai, basta stare attenti”, “non è vero che l’alpinismo è pericoloso, anche se esci di casa puoi morire investito da un’auto” ecc.
Fissando l’attenzione sul secondo insieme (lo definiremo degli alpinisti incoscienti), è abbastanza facile concludere che non sanno analizzare i dati degli incidenti e che quindi la loro razionalità è molto bassa, sono irrazionali. Scopriamo quindi che gli indicatori esistenziali sono molto utili per scoprire personalità critiche.
Con analoghe argomentazioni, si può facilmente sostenere che festeggiare con trasporto San Valentino è tipico dei romantici. Dovrebbe essere chiaro che mentre l’associazione (alpinisti incoscienti – irrazionali) è molto forte, quella (grandi festeggiatori di San Valentino – romantici) lo è di meno perché non è escluso che molti lo festeggino con trasporto in modo poco sincero, spinti dal partner o per convenzione. Invece l’associazione (non festeggiatori di San Valentino – non romantici) appare decisamente più forte.
Il nostro test di personalità di Albanesi si basa proprio sugli indicatori esistenziali:
la presenza contemporanea di molti indicatori esistenziali di una personalità critica aumenta la probabilità che il soggetto abbia effettivamente quella personalità critica.
Scegliere gli indicatori
Per scegliere correttamente indicatori esistenziali sono necessari:
- la capacità di approfondire la realtà che ci circonda (essere dotati di spirito critico).
- Un buon senso statistico.
Chi non ha la tendenza a chiedersi il perché delle cose (è cioè superficiale, dotato di scarso spirito critico) non riesce ad apprezzare le piccole differenze che ha attorno. Ecco un esempio. Se Tizio mi scrive un commento dicendo che “domenica suo figlio ha fatto la comunione; è stata la più bella comunione di Pavia”, molti non ci troveranno nulla di strano. Però nessuna persona equilibrata userebbe quella frase (soprattutto perché, non avendo partecipato alle altre, come può dirlo?). Se si vuole esaltare la cerimonia, potrebbe dire “è stata una bellissima cerimonia”. Usare il superlativo assoluto in riferimento a un luogo (il campo dove si esercita la propria supremazia) è tipico invece di chi, in ogni cosa, tende a mettersi in competizione e, se vince, vuol farlo sapere al mondo intero.
Analogamente chi non ha senso statistico e magari è abituato a ragionare solo in modo logico (sì/no) sarà sempre portato a non vederci niente di strano se la maggioranza di un insieme X ha la caratteristica esistenziale Y.
NOTA – Imparare a scoprire indicatori esistenziali può essere spiacevole perché di fatto può portare alla luce nostre caratteristiche delle quali magari non avevamo coscienza. Difendere a parole un nostro comportamento (mi piace l’astrologia, ma non sono irrazionale) può essere facile, ma diventa molto più dura di fronte ai numeri di una statistica abbastanza solida.
Un abbaglio: l’astrologia
L’uso di indicatori esistenziali scorretti è molto pericoloso, paragonabile all’errore che commette un giudice quando sbaglia sentenza. Il consiglio è che per scoprire indicatori esistenziali occorre imparare ad analizzare in modo dettagliato gli scenari, una volta costruita una propria visione coerente della vita.
Un esempio di indicatori sbagliati è l’astrologia. Questa disciplina cerca di stabilire una relazione fra la nostra vita e i fenomeni astrali. Peccato che basti la statistica a smentirla: per esempio, non esistono analisi serie che dimostrino una relazione di dipendenza fra astri e carattere. Chiunque affermi: “è proprio vero che è un Gemelli, è così estroverso!” commette un grossolano errore statistico perché confonde la constatazione di aver trovato molti Gemelli estroversi con il fatto che la maggioranza degli estroversi è un Gemelli: provate a chiedere quale percentuale di estroversi è un Gemelli e molti cadranno dalle nuvole (ovviamente gli estroversi sono diffusi in maniera equivalente fra i vari segni, come gli introversi, ma l’amante dell’astrologia presta attenzione solo a quelli del segno che gli interessa). Per restare in tema:
l’ignoranza statistica e l’astrologia sono fenomeni dipendenti in modo perfetto!

Al giorno d’oggi esistono ancora persone che credono veramente all’oroscopo letto sul giornale o alla semplice affinità fra i segni.
Il termine crociata indica una campagna assoluta contro qualcosa. Se il qualcosa è “sbagliato” si finisce per fare un disastro. Spesso l’uso di un indicatore esistenziale scorretto, fa partire una crociata che, prima o poi, sfocia nell’intolleranza.
Quando in modo superficiale generalizziamo un nostro sentire senza approfondire tutti i dettagli, possiamo arrivare a definire indicatori esistenziali che “sembrano” buoni (e in parte spesso lo sono), ma non fanno altro che fornire spiegazioni semplicistiche alla vita. Molte personalità semplicistiche vivono di crociate contro (o a favore di) questo o quello, senza accorgersi che ci sono moltissime eccezioni che non confermano l’indicatore da loro scelto. Esempi possono essere il luogo dove una persona va in vacanza (chi va al mare è…), un certo lavoro (tutti i politici sono ladri…), una certa preferenza (chi sceglie auto sportive è…) ecc.
Come nel caso dell’astrologia, la persona non ha nemmeno tentato una statistica, ma si accontenta di aver trovato molti esempi: per esempio su 100 parlamentari, se 10 sono indagati per corruzione (un numero comunque preoccupante), stabilisce che “i politici sono corrotti”.
Il caso contrario: il falso tollerante
Ci sono molte persone che confondono la tolleranza con l’assenza di giudizio su un determinato argomento o comportamento. Poiché la cosa non li tocca, non la analizzano e accettano qualsivoglia posizione, con la scusa “ognuno sarà pur libero di fare questo o quello!”.
Non si tratta di mettere in discussione la libertà del singolo, quanto di giudicarne esistenzialmente i lati positivi e quelli negativi. In altri termini, chi non è abituato a guardarsi intorno tende ad accettare o a respingere (vedasi la crociata) le cose in toto, senza capirne i limiti e/o i pregi. Sia che si parli di rap, di tennis, di un certo lavoro ci sono modi positivi di viverlo e altri negativi. Se l’argomento non ci tocca, possiamo non avere una posizione (ben più grave è chi non esamina mai gli aspetti negativi di ciò che ama!), ma così “disimpariamo” a capire il mondo e, se entreremo in contatto non previsto con quanto non abbiamo valutato, saremo incapaci di reagire immediatamente.