Per il Personalismo i condizionamenti sono il più forte ostacolo alla realizzazione di sé. Per questo, in una “filosofia della vita”, appare più logico esprimersi in “condizionamenti” che non in “comandamenti”, un termine che, nella sua assolutezza, sa già di condizionamento.
I condizionamenti sono tanto più pesanti quanto più limitano la capacità di vivere i propri oggetti d’amore; da notare che anche togliere il tempo per poter ricercare oggetti d’amore è una limitazione molto pesante.
Ogni personalità (l’elenco delle varie personalità con il link che rimanda alla descrizione si trova nel menu della sezione Psicologia) può essere coinvolta in un condizionamento, in particolare quella degli irrazionali può “subirli” tutti, dipende da come affronta il problema specifico, dal suo vissuto ecc. Quelle indicate servono solo a mo’ di esercizio per sforzarsi (può essere presente un aiuto accanto alla personalità…) di capire il legame fra personalità e condizionamento.
1 – Lavoro
Espressioni come “il lavoro nobilita l’uomo“, “il lavoro dà dignità” riecheggiano la terribile scritta dei campi di concentramento “il lavoro rende liberi”. Chi non è condizionato sa che “il lavoro è una condanna sociale”, necessaria ai più per procurarsi da vivere. Con questa consapevolezza, da un lato si cercherà di massimizzare l’indice di qualità del proprio lavoro e dall’altro cercherà comunque di farlo al meglio, dove meglio non significa deprimere la propria qualità della vita in funzione del lavoro, ma ottenerne i massimi benefici con il minimo sforzo (a differenza di quanto fanno gli svogliati).
Personalità coinvolte: sopravviventi, romantici (l’idea dominante è il lavoro), svogliati, statici, vecchi, indecisi, insoddisfatti, insofferenti, insufficienti.
Per approfondire: Il lavoro – Lavoro: le strategie – La strategia del carcerato
2 – Denaro
La ricchezza è una condizione facilitante, fa vivere meglio, ma la sua ricerca (e del massimo tenore di vita) nella stragrande maggioranza della popolazione è un boomerang, una catena che deprime la qualità della vita, obbligando per avere un migliore tenore di vita (la casa grande, l’auto più prestigiosa, capi firmati, vacanze da sogno ecc.) a forme di schiavitù proprio dal primo condizionamento, il lavoro, con l’ingenua giustificazione “ma io questo me lo posso permettere!”. Chi si può permettere veramente qualcosa non dà in cambio la sua qualità della vita per la maggior parte delle sue giornate! I semplici sanno che per ognuno di noi la ricerca della ricchezza ha un punto Z dopo il quale diventa negativa.
Personalità coinvolte: apparenti, violenti, sopravviventi, romantici (il denaro è l’idea dominante, senza necessariamente trasformarsi in apparenza, vedasi la strategia del noto personaggio disneyano, zio Paperone), dissoluti, insoddisfatti.
Per approfondire – La ricchezza – Lo shopping – Quando i soldi non bastano mai – I debiti
3 – Matrimonio
Qui per matrimonio si può leggere anche convivenza, una relazione seria dove si mettono in comune le proprie vite perché la solitudine è vista come un fattore esistenzialmente limitante. Come la ricchezza, il matrimonio è una condizione facilitante perché il coniuge può essere durevolmente un oggetto d’amore, ma le statistiche mostrano che non è assolutamente né una condizione sufficiente né una condizione necessaria alla felicità. La gran parte dei matrimoni non porta benefici esistenziali (quasi la metà falliscono e per il resto si naviga spesso nell’indifferenza, nella noia, nei litigi continui ecc.; la frase “tutti nel matrimonio hanno problemi, chi non ne ha? è il comune modo di mascherare un matrimonio non soddisfacente): probabilmente non più di un matrimonio su dieci è felice.
Personalità coinvolte: Romantici – Sopravviventi – Deboli – Succubi (si cerca un partner per pressione genitoriale: “quando ti sposi?”) – Insufficienti – Violenti (nella pretesa che “il matrimonio duri finché morte non vi separi”)
Per approfondire – Il matrimonio – Perché i matrimoni falliscono – La strategia dell’ultima spiaggia
4 – Figli
Un condizionamento fortissimo è dato dall’assoluta positività di avere dei figli (“Aspetti un bambino? Che bello!”, “Congratulazioni” ecc.), quando la realtà che è attorno mostra che spesso i figli deprimono la qualità della vita della coppia (per esempio, con la necessità di risorse aggiuntive per il loro mantenimento, la sottrazione di tempo ad altri oggetti d’amore che vengono abbandonati, le difficoltà della loro educazione e i problemi successivi, la depressione dell’intesa sessuale per la mancanza di intimità, le difficoltà psicologiche che i genitori provano quando i figli, sperabilmente, si distaccano ecc.) e restano un bellissimo plus solo negli anni dell’età dell’oro. Anche in questo caso probabilmente solo in una percentuale minoritaria di coppie i figli sono veramente un oggetto d’amore e non un condizionamento che poi si impara (in alcuni casi ci si forza) ad amare. Se volete sapere se i figli sono stati, sono o saranno per voi un condizionamento, rispondete sinceramente alla domanda 7 presente nell’articolo I figli.
Personalità coinvolte – Sopravviventi – Deboli – Romantici – Succubi (si fa un figlio per dare un nipote ai propri genitori) – Violenti (il “padre padrone” verso i minori)
Per approfondire – Figli e qualità della vita – Educare i figli – Genitori da dimenticare – Matrimonio senza figli

I figli alzano o abbassano la qualità della vita?
5 – Familiari
Questo condizionamento vale per genitori, suoceri, parenti ecc., la cosiddetta “famiglia allargata”. Non avendo maturato il distacco, vivendo in nuclei familiari o sociali che danno un’importanza gerarchica ai familiari (agli “anziani”, la gerontocrazia), il soggetto non sa essere autonomo nelle decisioni che riguardano la propria vita, spesso anche influenzato dal partner, ancor più condizionato di lui.
Personalità coinvolte – Deboli – Succubi – Sopravviventi – Vecchi (quelli che pretendono di avere ancora voce in capitolo solo per anzianità: “io sono tuo/a padre/madre!”) – Indecisi – Mistici – Patosensibili – Violenti (il “padre padrone” verso figli ormai maggiorenni)
Per approfondire – Genitori e suoceri – I parenti – I nonni
6 – Dio e la religione
Può sembrare strano mettere in questa posizione un condizionamento che in altre società è ancora fortissimo (si pensi al mondo islamico). Per fortuna, il peso della religione è molto diminuito in molti Paesi avanzati (anche se in altri, come negli USA, resta ancora molto forte). Il seguire senza una comprensione razionale precetti religiosi diminuisce senza valido motivo la qualità della vita, “imponendo” tutta una serie di comportamenti (non solo liturgici) che spesso cozzano pesantemente con la modernità.
Personalità coinvolte – Mistici – Succubi– Deboli – Sopravviventi – Contemplativi – Fobici – Insufficienti – Semplicistici – Contemplativi – Vecchi
Per approfondire – Perché l’uomo cerca (crea) Dio – La fede – La scommessa di Pascal
7 – Solidarietà
Il condizionamento è quello che porta il singolo ad agire al di fuori del suo mondo dell’amore non per lavoro/”missione integrale” (diversa dal semplice volontariato), ma solo per buonismo, per tacitare la propria coscienza, spesso solo quando gli viene mostrata (dai media o da un mendicante incontrato per strada…) una situazione particolarmente spiacevole, arrivando in casi estremi a penalizzare sé stesso e il proprio mondo dell’amore.
Personalità coinvolte – Patosensibili – Mistici – Deboli
Per approfondire – La solidarietà – I tre mondi – Dona 9 euro al mese…

La solidarietà deve diventare un sentimento sociale
8 – Dovere
Un condizionamento subdolo che mette il dovere al di sopra della propria qualità della vita; storicamente era la difesa della patria (e negli USA è ancora così); oggi lo è l’adempimento del proprio lavoro quando ha una funzione sociale: deprimere la qualità della propria vita per dovere nei confronti della società, andando ben oltre quanto richiesto da un lavoro svolto “semplicemente” bene. Si può dire che il condizionamento scatta quando il soggetto sa che le probabilità di depressione della qualità della sua vita sono molto alte con le istituzioni che spesso premiano con medaglie (a volte tragicamente alla memoria) il suo “sacrificio”.
Personalità coinvolte – Romantici (l’idea dominante è il bene sociale, la patria ecc.) – Patosensibili
Per approfondire – L’eroismo
9 – Cultura
Come la ricchezza, la cultura è un’ottima condizione facilitante, ma si rivela un condizionamento quando distorce la visione che abbiamo del mondo. Può essere “subita” (nella fallacia ab auctoritate) quando si mette da parte il proprio spirito critico (e spesso il buon senso) per subire l’autorevolezza (senza capire che autorevolezza non vuol dire automaticamente affidabilità): “l’ha detto il mio medico”, “l’ho sentito alla televisione”, “l’ho letto sul giornale” ecc. Può essere “imposta” quando si fa valere oltre misura la propria cultura (esempio classico chi, anche dal fuori del proprio ambito professionale, vuol far valere il proprio titolo di studio, quasi fosse un attestato di nobiltà (si pensi a un ridicolo “Buongiorno, sono il dott. Sempronio, vorrei sapere quando può venirmi a riparare la doccia”).
Personalità coinvolte – Contemplativi – Deboli – Violenti – Apparenti – Insofferenti
10 – Sostenibilità
Il condizionamento del XXI sec., dove tutto dovrebbe essere sostenibile. La sostenibilità è un plus quando non incide sulla qualità della vita, ma diventa un po’ ingenua quando impone comportamenti che sono disattesi da gran parte della popolazione. Inutile essere sostenibili quando il concetto è gestito da pochi Paesi al mondo (per esempio quelli europei, ma non certo Cina, India, altri in via di sviluppo ecc.), meno di un 10% della popolazione della Terra. Più logico limitare la popolazione del pianeta, il controllo demografico la più potente arma della sostenibilità.
Non convinti? Certo, essere sostenibili è positivo, ma i poteri forti vogliono considerarla una condizione sufficiente alla qualità della vita dei cittadini mentre al più può essere una condizione facilitante (nemmeno necessaria, visto che, se fossimo molti meno, non ce ne sarebbe bisogno).
Due prove. Le tragiche inondazioni nel nord -ovest dell’Europa continentale (luglio 2021) con centinaia di morti. Inutile dare la colpa a cambiamenti climatici se si costruiscono case e strade dappertutto, continuando a consumare suolo, dicendo poi “cose mai viste”. Nel 1951 le alluvioni in Italia furono equivalenti, ma i sostenitori del riscaldamento climatico come unico responsabile non erano ancora nati. Nel 1951 “da gennaio a ottobre su tutto il territorio nazionale si susseguirono piogge, inondazioni e frane che complessivamente causarono oltre 150 morti, 90 dei quali nel solo mese di ottobre in Calabria (72), Sicilia (12) e Sardegna (6). Nei primi giorni di novembre il nord Italia venne colpito da piogge intense e persistenti che in val Padana raggiunsero l’apice tra il 6 e il 12. In questi sei giorni sul bacino del Po vennero misurati mediamente circa 30 millimetri di pioggia al giorno, con picchi che superarono anche di quattordici volte la media mensile dei cinque anni precedenti. Una tale quantità di acqua, caduta su terreni già saturati dalle piogge del mese di ottobre, determinò la piena di tutti i corsi d’acqua del bacino” (http://polaris.irpi.cnr.it/).
Il Grande Reset è una proposta del World Economic Forum (WEF) per ricostruire l’economia in modo “sostenibile” dopo la pandemia COVID-19. Premesso che i contenuti sono talmente fumosi che, a parte un fiume di parole (“non sostenibile”!), ognuno può interpretarlo come vuole, è abbastanza evidente che i poteri forti lo useranno per illudere giovani generazioni che certe soluzioni siano le uniche praticabili, quando in realtà sono quelle più favorevoli per l’Europa continentale alle prese con la necessità di svincolarsi dal petrolio (che la UE non ha) e di continuare ad aumentare la popolazione (anche se così facendo la densità umana diventerà una vera e propria bomba) per essere numericamente competitiva con altre grandi nazioni. Un articolo su Forbes a firma di John Mauldin (nov. 2020) spiega che l’agenda del Grande Reset del WEF è “un altro esempio di élite ricche e potenti che salutano le loro coscienze con finti sforzi per aiutare le masse, e nel processo rendersi ancora più ricche e potenti”.
Personalità coinvolte – Semplicistici – Contemplativi – Fobici (terrorizzati da inquinamento, riscaldamento globale ecc.)
Per approfondire – L’antropentropia