Le fobie (paure irragionevoli e incontrollabili) interessano un quinto circa della popolazione; ne sono state elencate oltre 500, alcune delle quali interessano quasi esclusivamente un sesso (per esempio il timore dei topi o dei serpenti è per il 90% tipicamente femminile), altre sono ugualmente diffuse nei due sessi.
La causa di una fobia può essere un ricordo ancestrale di cui è rimasta una traccia nel cervello o un’esperienza negativa amplificata fino a essere vissuta successivamente come fobia. Solo i casi più gravi richiedono un trattamento farmacologico (di norma si ricorre agli ansiolitici), mentre normalmente si ricorre a un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale (in genere sono sufficienti 3-4 mesi circa), mettendo gradatamente a confronto il soggetto con ciò che teme.
Fobie e paura
Perché si possa parlare di fobia occorre che:
- non vi sia un pericolo oggettivo
- esista un pericolo, anche minimo, e il soggetto rinunci a incontrare l’oggetto della paura peggiorando la sua qualità della vita.
Il secondo punto è spesso trascurato nell’analisi delle fobie, ma serve a completare il primo che da solo non basta a definire fobie certi comportamenti: salire su un aereo presenta effettivamente un pericolo, anche se minimo.
Analizziamo la paura di volare in aereo e la paura di lanciarsi con il paracadute. Chi soffre di aviofobia (la paura di salire su un aereo) peggiora la sua qualità della vita, complicandosi l’esistenza nel lavoro o nel tempo libero; se fosse coerente dovrebbe riconoscere che anche andare in automobile è rischioso. Non si può invece parlare di fobia nel caso di un soggetto che non vuole lanciarsi con il paracadute: anche in questo caso il rischio è minimo, ma non c’è peggioramento della qualità della vita. Per capire se il soggetto è fobico occorrerebbe mettersi in una condizione in cui il lancio fosse sinonimo di unica possibilità di salvezza. Nel caso di aereo in avaria e disponibilità di paracadute per i passeggeri, un individuo non fobico vincerebbe la paura (non fobia!) di buttarsi e si butterebbe nel vuoto dopo essersi fatto spiegare quale leva tirare.

L’aracnofobia è nota anche come aracnefobia
Perché superare le fobie
La distinzione fra paure e fobie è fondamentale perché chi soffre di fobie tende a minimizzare i disturbi semplicemente evitando l’oggetto della paura o vedendo pericoli che non esistono (del tipo “i topi portano le malattie”: ma allora perché averne ribrezzo anche per un’immagine?).
La qualità della vita può essere solo marginalmente ridotta, anche perché di solito vengono messi in atto meccanismi di compensazione (se si ha paura di volare si preferiranno le spiagge italiane a quelle esotiche…); resta il fatto che chi soffre di fobie non ha la forza di volontà sufficiente per imporsi alla propria psiche.
Poiché per superare la fobia è necessario confrontarsi con essa, solo chi è dotato di una forza di volontà anevrotica è in grado di eliminarla e la forza di volontà anevrotica è una qualità che serve per vivere meglio. Esercitiamoci dunque a vincere le nostre fobie: chi le ignora e s’illude di essere forte, prima o poi potrebbe scoprire tutte le sue debolezze. Per capire come fare a vincere i propri incubi, leggete Come superare le paure.
Elenco
Ecco un elenco delle fobie più comuni:
- Acatartofobia – Paura dello sporco e della polvere
- Acluofobia: intensa ed incontrollata paura del buio
- Acrofobia – Paura delle altezze
- Agorafobia – Paura degli spazi aperti e affollati
- Ailurofobia: paura dei gatti
- Aracnofobia – Paura dei ragni
- Aviofobia – Paura di volare
- Brontofobia – Paura dei temporali
- Cinofobia – Paura dei cani
- Claustrofobia – Paura degli spazi chiusi (esempio: ascensori)
- Ecofobia: paura di rimanere in casa da soli
- Emofobia – Paura della vista del sangue, di aghi e siringhe
- Entomofobia: paura degli insetti
- Eritrofobia: paura di arrossire in pubblico
- Misofobia – Paura dei germi
- Ofidiofobia – Paura dei serpenti
- Scotofobia o Nictofobia– Paura del buio
- Zoofobia: paura degli animali in genere.
Temere la vista di un serpente in televisione è una fobia, avere paura di percorrere un sentiero dove sono state segnalate vipere no. Aver paura di un’iniezione è sicuramente una fobia perché non si rischia nulla e il danno non c’è, anzi, di solito l’iniezione la si fa per migliorare la propria condizione.
Molte persone sono pronte a irridere Tizio o Caio per le loro paure, salvo poi assolversi per le proprie; spesso lo fanno sottolineando la diversa importanza del campo d’applicazione della fobia. Un conto è aver paura di guidare e un conto è aver paura dei topi, con i quali in fondo si può evitare ogni contatto.

La zoofobia è una delle fobie per cui chi ne soffre teme l’incontro con un animale.
Le paure però saldano sempre il conto: pensiamo a chi è claustrofobico e si beffa della sua paura prendendo sempre le scale anziché l’ascensore; a lui sembra una soluzione geniale, ma il giorno che per motivi di salute dovrà fare una risonanza magnetica e dovrà essere infilato nel tubo della strumentazione? Sarà un incubo.
Pertanto ogni volta che ridete delle fobie altrui chiedetevi se ne avete; se la risposta è positiva non cercate alibi: eliminatele!