La festa dei nonni è stata istituita come ricorrenza civile per il giorno 2 ottobre di ogni anno (legge n. 159 del 31 luglio 2005), per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale.
Cominciamo con il dire che questo articolo dissente dalla motivazione. Pensiamo a come una situazione normalissima sia in realtà un fenomeno preoccupante: il mestiere di nonno o di nonna. Spesso l’anziano si sente gratificato se può impegnare buona parte della propria vita ad accudire i nipoti. A prescindere dal fatto che i nipoti non possono avere un’educazione ottimale da una persona che non è rimasta al passo con i tempi (se lo fosse e non fosse un “pensionato”, non avrebbe tempo di occuparsi dei nipoti), l’avere “tempo” per occuparsi dei figli dei propri figli vuol dire avere una vita sostanzialmente vuota. Ci sono infatti moltissimi anziani che (non è necessario pensare al Presidente della Repubblica o al grande magnate della finanza per avere esempi di anziani superimpegnati) che sicuramente amano i loro nipoti, ma non hanno certo tempo di occuparsene.
Una persona che ha ancora energia vitale non può apprezzare la vita di nonno, semplicemente perché avrebbe tante altre cose da fare e da amare. Chi non è d’accordo pensi che difficilmente un ragazzo di 20 anni troverebbe piacevole assistere per una giornata il nipotino, rinunciando a “vivere”.
La cosa più triste di ciò è che molti anziani cadono naturalmente nella rete, pompati anche dalle istituzioni che sottolineano il “fondamentale ruolo del nonno”, tanto da inventare anche la festa del nonno. Un nonno può provare affetto per il nipotino, ma, parliamoci chiaro, se non è vecchio, ha ancora così tanti interessi che “non ha tempo” per passare intere giornate a badare ai nipoti. Chi non si limita alle piacevoli visite di cortesia a figli e nipoti, ma fa il mestiere di nonno di fatto dà ragione a quelli che sostengono che “lui tanto il tempo ce l’ha”.
Da ultimo, fare il nonno baby sitter significa anche aver fallito come genitore perché, di fatto, non si è insegnato ai propri figli a diventare autosufficienti. Sono parole molto dure, ma che appaiono tali solo perché descrivono negativamente una situazione molto comune. Se per crescere mio figlio ho bisogno del nonno, come posso essere così irresponsabile da fare un figlio basandomi su una persona che per l’età potrebbe diventare non disponibile da un momento all’altro? Purtroppo molti giovani si rispondono con una menzogna: “no, non ho bisogno dei nonni, assolutamente, ma, visto che ci sono, è meglio!”.
Il nipote come oggetto d’amore – In alcuni rari casi il nonno, improvvisamente, può abbandonare i suoi oggetti d’amore e può commutarne il tempo sul nipote; sembrerebbe tutto a posto, ma come può non rendersi conto che quest’ultimo fra 10-12 anni se ne andrà con i suoi amici e conserverà verso l’anziano solo un blando affetto. L’anziano vedrà crollare uno degli ultimi oggetti d’amore della sua vita e capirà che la sua esistenza è alla frutta.
La festa dei nonni
Il 2 ottobre viene celebrata la festa dei nonni, un modo con cui una società dai valori poco moderni vuole gratificare chi fa il “mestiere di nonno” per riempire il suo pesante vuoto esistenziale. Molte famiglie hanno “bisogno” dei nonni (preferendoli alle strutture sociali, senza accorgersi che il nonno educherà i loro figli come si faceva una generazione fa, cioè in modo antiquato); di solito sono genitori che rivelano una mancata autosufficienza che è tipica dei sopravviventi: “tu mi curi i miei figli io poi mi prenderò cura di te quando fra qualche anno non sarai più autosufficiente”. Un tacito contratto che non può certo comparire nelle strategie di chi vuole avere il meglio dalla vita.

La festa dei nonni mette in luce uno dei problemi della struttura sociale italiana
Un nonno moderno
Se fare il baby sitter è la condanna esistenziale del nonno, qual è un comportamento moderno e positivo? Poiché si suppone che l’anziano abbia ancora molti interessi e che non intenda rinunciare a essi, l’unico modo positivo di far entrare il nipote nella propria vita come ulteriore oggetto d’amore è insegnargli i propri oggetti d’amore.
Ecco che il nonno vive il rapporto con il nipote non quando questi è in fasce, ma soprattutto quando si affaccia alla vita: gli insegna i suoi oggetti d’amore, è per lui un maestro di vita.
Ricordate che gli unici nonni che vengono apprezzati anche dopo l’adolescenza sono proprio quelli che ci hanno insegnato ad amare qualcosa che poi porteremo sempre con noi.
Ecco come Wikipedia tratta l’argomento festa dei nonni.