L’educazione riguarda azioni legali che sono oggettivamente e concretamente negative per quanto riguarda l’interazione con gli altri. L’educazione sottolinea ciò che è importante per migliorare la civiltà, laddove la legge non è ancora arrivata a farlo perché comunque non può scendere nel dettaglio dell’interazione individuale.
Importante il concetto di “legale”; l’evasione fiscale con l’educazione non ha nulla a che fare perché trattasi un comportamento delittuoso, non di un comportamento “maleducato”.
In sostanza, chi compie azioni illegali, pretendo di poterle fare per comodo personale, è un soggetto incivile, l’educazione riguarda chi vuole essere civile, ma ha ancora comportamenti che lo bocciano.
Per capirci, è sostanzialmente un incivile chi passa con il rosso, non dà la precedenza ai pedoni sulle strisce o scrive sms alla guida, tutti comportamenti sanzionati dal codice della strada.
Nella definizione, importante la locuzione “oggettivamente e concretamente”; se qualcosa ci disturba, dobbiamo verificare che non sia un nostro problema piuttosto che maleducazione dell’altro. Se c’è un danno oggettivo, allora e solo allora si può parlare di vera maleducazione.
Per esempio, dire “buon appetito” per il vecchio galateo suonerà come maleducato, ma per quello moderno no, visto che non facciamo male a nessuno!
Sarà invece ancora maleducato parlare con il cibo in bocca perché si crea un danno all’ascoltatore, la cui comprensione sarà resa più difficile.
Cattiva educazione – Punti da chiarire
Ho scelto di commentare alcuni punti che, a mio avviso non rientrano nella cattiva educazione per quanto detto sopra. Non me ne voglia chi li ha proposti; diciamo che li ha proposti talmente chiaramente che una loro discussione può essere utile a tanti per capire il mio punto di vista.
Subire il fumo passivo in ambienti di lavoro senza areazione.
Veramente non è possibile per legge quindi basta far valere i propri diritti. Va da sé che se si accetta di subire per la paura di perdere lavoro, la qualità della vita non sarà mai massima perché gente che ci vuole prevaricare ci sarà sempre. meglio cambiare lavoro o diventare più forti e cercare di far valere i propri diritti.
Salutare – ringraziare – chiedere “per favore” e “permesso”.
Mah, penso che, se non c’è danno, non c’è maleducazione perché altrimenti si rischia di scambiare ciò che ci dà fastidio (il problema è nostro) con ciò che è educato. Fra l’altro, queste manifestazioni sono proprie anche di persone che cercano di compiacerci. Io saluto, ringrazio ecc., sempre, ma non per questo giudico maleducato un altro che non lo fa, magari non mi apprezza (e allora preferisco che sia sincero) oppure è sovrappensiero perché gli è capitato qualcosa di negativo.
Protrarsi in effusioni amorose in presenza di altri. Che poi superata una certa età certe cose fanno pure un po’ senso.
Questo è un altro classico caso dove un nostro problema lo si vuole oggettivare a maleducazione. Provare fastidio perché due si baciano è indice di una visione non moderna della sessualità. Fra l’altro, io ho 61 anni, ma un bacio in pubblico a mia moglie mi capita spesso di darlo. Non è che chi non approva è invidioso? 🙂
Rispetto, non offendere.
Chi mi segue sa che non sono d’accordo. Sull’offesa c’è già il codice penale che vigila; sul rispetto, rilevo il consueto equivoco fra rispetto e tolleranza. Io posso rispettare un avversario in una gara sportiva, ma quando si è sul piano delle idee, posso tollerarlo, non rispettarlo, perché il rispetto presuppone stima: come si può stimare una persona che la pensa in modo contrario al mio? Ci sarà tanto meno rispetto quanto più sarà distante da me, permanendo la massima tolleranza e la difesa del suo diritto a esprimere le sue idee.

Il termine “educazione” ha varie accezioni; spesso con esso ci si riferisce alla cosiddetta “buona creanza”