L’educazione sessuale rappresenta un severo banco di prova per molti genitori.
Un’inchiesta relativamente recente indica che il 75% degli adolescenti naviga in siti pornografici. Chi ha una mentalità piuttosto datata si è subito scagliato contro i pericoli della Rete dimenticando che anni fa Internet era sostituita dalle riviste pornografiche che si acquistavano all’edicola sotto casa e che i ragazzi si passavano un numero impressionante di volte fino a sgualcirle totalmente.
Più interessante capire come il fenomeno dimostri ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la maggior parte della popolazione non ha le doti per diventare un buon genitore. Il fenomeno può infatti essere considerato come una dimostrazione dell’incapacità di dare ai propri figli una corretta educazione sessuale.
Le risposte sbagliate
Prima di tracciare le linee principali della giusta educazione sessuale vediamo alcune risposte sbagliate.
“Eh, che male c’è?” – Classica risposta del genitore sopravvivente o dissoluto che fa ripetere ai suoi figli il suo modo di comportarsi, un grave errore educativo che non tiene conto, fra l’altro, che in una generazione tante cose sono cambiate (oggi, per esempio, se un giovane visita un sito pornografico può poi diventare il candidato ideale per essere adescato su altri siti).
“Verificherei che influenza hanno avuto i suoi amici/che” – Risposta lodevole, ma che scarica tutte le “colpe” su altri, senza chiedersi come mai il figlio sia più influenzabile dagli amici che dai genitori.
“Appena lo so, gli proibisco ogni accesso” – Tipico del padre padrone che ha un’assoluta assenza di dialogo con i figli e che si limita a controllarli e/o punirli.
L’educazione sessuale degli adolescenti deve necessariamente essere molto di più che la classica consapevolezza di come nascono i bambini, livello a cui arrivano tanti genitori che poi affidano i veri punti caldi ad amici e media vari (giornali, televisioni, Internet), sperando che il giovane abbia il buon senso di cavarsela da solo.
Educazione sessuale: linee guida
Vediamo quali dovrebbero essere i passi successivi alla spiegazione della procreazione:
- Rapporto fra sesso e amore, differenziando (senza colpevolizzarla!) la semplice avventura sessuale da una relazione più o meno seria.
- Contraccezione e sua importanza per non avere una vita dominata dal caso.
- Rispetto del partner basato sulla comprensione dei concetti fondamentali di disponibilità e di sottomissione (vedasi la pagina Sadismo e masochismo).
Il primo punto è il più complesso e sicuramente impegnerà diverse ore di discussione; come sempre esempi di vita vissuta potranno chiarire la materia; anche normalissimi film potranno essere presi come spunto per chiarire come “non avere problemi”. Si eviterà per esempio che il giovane si affidi alla strategia dell’ultima spiaggia pur di avere una benché minima vita sessuale.
Il secondo è spesso talmente facile che viene banalizzato, dimenticando quanti ragazzi/e devono affrontare una maternità indesiderata; in genere il genitore ne parla più a fini salutistici (evitare malattie) che a fini esistenziali, con il risultato che il giovane romanticamente innamorato, pur di avere un rapporto “indimenticabile”, si accollerà l’onere di un figlio che, avuto troppo presto, gli condizionerà l’esistenza.
Il terzo punto è il più scabroso perché si dovrà entrare nel merito dei tanti tipi di rapporto che si possono avere con il partner.

L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non prevedere l’educazione sessuale a scuola, e questo riflette la scarsa disponibilità dei genitori ad affrontare questi temi, con un continuo rimpallo della responsabilità
A questo punto il giovane avrà le armi per gestire una relazione esattamente come un adulto e diventerà lui il punto di riferimento per i suoi amici perché avrà “maggiori informazioni”.
Tornando al problema iniziale, un’educazione sessuale ottimale farà semplicemente capire al giovane che navigare in Internet per avere una sessualità virtuale è l’esempio più lampante di chi una vita sessuale ancora non ce l’ha, cioè praticamente che è ancora nell’insieme dei falliti sessuali. Questo duro paragone dovrebbe fargli capire che è meglio strappare un bacio a una ragazza che vedere ore di amplessi su siti porno. Dovrebbe cioè rendersi conto che è meglio giocare, scendere in campo piuttosto che assistere, capirà la differenza fra un attore e un guardone e saprà che potrà contare sul genitore per avere ulteriori preziosissimi consigli.
Molti genitori (soprattutto quelli che non sanno accettare il distacco) riterranno che il giovane non sia ancora pronto per un tale percorso. Probabilmente sono quelli che vedono ancora nel giovane adolescente il “loro bambino” o la “loro bambina”, non riescono a vederlo come qualcosa che cresce e, di fatto, sono del tutto inadatti a farlo crescere.