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Differenze fra comune cinismo e Neocinismo

So che Neocinismo è un termine politicamente scorretto, che nessun “esperto” di marketing lo proporrebbe, ma è semplicemente… la verità. Dichiararsi neocinici è come dichiararsi gay, ci vuole comunque coraggio in un mondo talmente ipocrita dove in genere si condanna ciò che si è, solo per apparire migliore agli occhi degli altri (che spesso sono addirittura peggio).

La pandemia 2020 ha chiaramente mostrato che ognuno ha sempre cercato di tirare acqua al proprio mulino e gli appelli del papa e di Mattarella alla solidarietà appaiono imbarazzanti perché la stragrande maggioranza nella politica, nel lavoro, nel tempo libero cerca solo di “non perderci”. Persino nel saltare le fila delle vaccinazioni… Ognuno applica logiche di comodo solo per darsi ragione. Non so se avete notato come i “social” muoiano non appena non si può discutere e scannarsi…

Ci sono stati anche filosofi come Sloterdijk che nel suo testo Critica della ragion cinica dimostrava di non aver capito nulla del cinismo moderno, confondendo l’accezione comune del termine con un significato più profondo, tanto da traslare personaggi cinici in sé verso il Neocinismo. In altri termini, un “cinico” non è assolutamente detto che sia “neocinico”, esattamente come chi è molto magro non è detto sia sano. Se è molto magro perché pratica sport (nell’analogia, è neocinico) probabilmente sarà molto più sano di tanti magri (nell’analogia, i cinici) completamente sedentari, spesso tali perché sempre stressati oppure con mentalità anoressica.

Come capire quindi la differenza fra il cinico del linguaggio comune e il neocinico? Si deve capire bene il concetto di indifferenza.

Se avete letto il libro di Moravia (Gli indifferenti) siete avvantaggiati.

Nel romanzo i fratelli Carla e Michele Ardengo sono due giovani incapaci di provare veri sentimenti, vivono nella noia e nell’indifferenza, impotenti di fronte al declino socio-economico della loro famiglia. La loro madre, Mariagrazia, rimasta vedova, vive una vita totalmente borghese, è l’amante di Leo (che tenta anche di violentare Carla, senza successo, dopo averla fatta ubriacare). La relazione fra Leo e Mariagrazia è tipicamente borghese, con la donna che pensa costantemente di essere tradita da Leo con Lisa, la sua amica che però ama Michele. I due fratelli, Carla e Michele, non sono che due personalità deboli, con Michele che è anche insofferente per ciò che lo circonda, ma, in quanto debole, incapace di reagire. Non vado oltre, ma basti dire che tutto il romanzo vive attorno a questi personaggi, appunto, gli indifferenti.

Sono cinici, indifferenti che disprezzano valori morali e sociali. Vivono nella noia senza aspirare a una vita da leggenda, non sanno cosa sia il vero amore e naufragano nei condizionamenti borghesi.

L’indifferenza neocinica è qualcosa di completamente differente, vissuta solo verso chi è nel nostro mondo neutro. Mai indifferenti per chi è nel nostro mondo dell’amore.

Per il neocinico per “salvare il mondo” basta la ola dell’amore.

Differenze cinismo neocinismo

Diversamente dal neocinico, il comune cinico vive nella noia e naufraga nei condizionamenti borghesi.

Dall’articolo sui patosensibili:

Ola (onda) dell’amore. Uso il termine spagnolo perché rispetto a quello italiano rende meglio (fare la ola) il propagarsi dell’effetto. Supponiamo che ognuno di noi definisca il proprio mondo dell’amore, cioè le persone che migliorano la qualità della sua vita. Il mondo di Tizio è in parte sovrapponibile al mondo di Caio, ma messi assieme fanno un mondo più grande, spesso molto più grande.

Immaginiamo ora che l’operazione si estenda come una grande onda a tutti gli uomini. Cosa accadrà? Che ognuno di noi, a meno di non essere il peggior criminale o una persona assolutamente impossibile, sarà compreso nell’insieme globale. Se tutti si adoperassero a far vivere bene chi è nel proprio mondo dell’amore, ecco che tutto il mondo vivrebbe meglio.

Il nostro scopo non è quindi di fare generici propositi di bontà e di santità e di amare (a parole) tutto il mondo, ma è quello di amare al meglio il nostro mondo dell’amore e di farci amare. Se tutti realizzassero questo scopo, l’onda dell’amore travolgerebbe il mondo.

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