Il cinismo fu una corrente filosofica la cui origine è prevalentemente ricondotta ai seguaci della scuola filosofica dei pensatori socratici Antistene di Atene e Diogene di Sinope nel IV secolo a.C. Il termine cinico deriverebbe dal Cinosarge (in Atene, la prima sede della scuola) o dalla parola greca kyon (cane), soprannome di Diogene (che ne fu l’esponente più importante), dovuto alla vita randagia che il filosofo conduceva.
Significato del cinismo
Ecco alcuni punti fondamentali del pensiero cinico.
- Lo scopo della vita – La ricerca della felicità come unico fine dell’uomo (eudemonismo).
- Le illusioni del benessere – Contrasto delle grandi illusioni dell’umanità, ovvero la ricerca della ricchezza, del potere, della fama, del piacere.
- La semplicità – Il concetto di “virtù” si concretizzava in una vita vissuta secondo natura.
- Il rigore morale – I cinici erano indifferenti ai bisogni e alle passioni, fedeli solo al rigore morale.
- L’autosufficienza – L’ideale è l’autosufficienza del saggio, che mirava all’autàrkeia, l’autarchia, la capacità di detenere il totale controllo su sé stesso.
- La ragione – La lucidità mentale si acquisisce tramite il vivere in armonia con la natura così come compresa dalla ragione umana.
- Condizionamenti sociali – Impudenza e mancanza di vergogna nel denigrare e disprezzare le convenzioni sociali che la maggior parte delle persone considera scontate.
Cinismo e cristianesimo
Molti storici hanno notato notevoli similitudini tra gli insegnamenti e lo stile di vita dei cinici e quelli di Gesù. Se si leggono i punti precedenti è facile trovare diversi punti di contatto. Inoltre, molte pratiche ascetiche dei cinici vennero adottate dai primi cristiani, i quali utilizzarono anche la retorica cinica per difendere le proprie idee.
Significato attuale
Oggi il termine cinico è diventato stranamente negativo indicando chi ostenta sprezzo e sfacciata indifferenza verso ideali o convenzioni della società in cui vive, senza vergognarsi di nulla.
In realtà, spesso il termine viene utilizzato per colpire chiunque voglia criticare atteggiamenti che per la maggioranza della popolazione sono positivi e, ovviamente, questo uso è del tutto irrazionale perché si dà per scontato che quegli atteggiamenti siano giusti, moralmente ineccepibili. Di fatto la condanna del cinismo è una forma di fallacia ad numerum.
Il cinismo è la condizione finale di chi è deluso che il mondo non abbia accettato le sue regole. Tutti noi abbiamo delle regole di vita, che solo in parte vengono accettate dagli altri. Molti lottano per far accettare le loro regole, spesso pretendendo che il mondo si adatti a loro (errore!), altri accettano “definitivamente” la cosa e diventano cinici.
Il cinismo è negativo quando la delusione si trasforma in risentimento, generando una personalità critica (insofferente o insoddisfatta).
Il cinismo è positivo quando la delusione diventa accettazione consapevole: il cinico abbandona il dialogo perché sa che ogni forma di convergenza è inutile. Il suo premio è la felicità individuale, non si può salvare tutti, soprattutto quelli che, pur avendo molti problemi esistenziali, non ascoltano nemmeno una voce di chi non li ha. Il cinico diventa un guru, disinteressato della popolarità e del consenso altrui.
Oggi molte persone non accettano il cinismo perché costruiscono la loro autostima sul buonismo e sulla patosensibilità, secondo l’ingenuo ragionamento “se appaio buono, sono buono”. Poi in molti aspetti della vita umana sono comunque persone deprecabili prive di rigore morale.
Cinismo – Frasi famose
10 frasi famose sul cinismo:
- Il cinismo è la sola forma sotto la quale le anime volgari rasentano l’onestà. (Friedrich Nietzsche)
- La tentazione comune a tutte le intelligenze: il cinismo. (Albert Camus)
- Cinismo è il riuscito tentativo di vedere il mondo come è realmente. (Jean Genet)
- Il potere di osservare accuratamente viene comunemente chiamato cinismo da coloro che non lo possiedono. (George Bernard Shaw)
- Fare i cinici è pure un modo di dare leggerezza alla vita quando comincia a pesare. (Luigi Pirandello)
- Il cinismo è un modo spiacevole di dire la verità. (Lillian Hellman)
- Non urlate tanto sul cinismo! Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa. (Lenin)
- Il cinismo è dandismo intellettuale senza le piume del bellimbusto. (George Meredith)
- Un cinico è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in torno per vedere dov’è la bara. (Henry Louis Mencken)
- Il cinismo è umorismo in cattiva salute. (Herbert George Wells).
Neocinismo
Molti pensatori hanno ripreso idee dai cinici (Hobbes, Machiavelli, Voltaire, Schopenhauer, Spencer, Leopardi, Nietzsche, Twain ecc.).
In epoca contemporanea Oscar Wilde ne Il ritratto di Dorian Gray affermava che “il cinismo è l’arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere”. Recentemente anche molti personaggi famosi (anche dello spettacolo come Paolo Villaggio e Woody Allen) hanno mostrato un certo apprezzamento per le idee ciniche, ma è il Neocinismo che ha teorizzato compiutamente un neocinismo, rivisitandolo alla luce delle differenze fondamentali fra la nostra società e quella di oltre 2.000 anni fa.

L’incontro fra il filosofo cinico Diogene e Alessandro Magno
Conservando i sette punti sopraesposti, si può affermare che molte personalità critiche sono di fatto non-ciniche (in senso classico).
Un cinico classico non è sicuramente un irrazionale (6), un dissoluto (4), un insufficiente (5), un sopravvivente (7), un apparente (2, 3), ma anche molte altre personalità sono non-ciniche. Per esempio la distruzione dei sogni -visti come passioni-, sostituiti dagli obiettivi, è una condanna della personalità romantica; il distacco dai genitori e le non inibizioni sessuali a fronte di condizionamenti familiari e/o religiosi sono condanne della personalità inibita e sarebbero patrimonio dei cinici classici). Si noti come l’approvazione della personalità patosensibile (buonismo ecc.) porti proprio al significato negativo che il termine cinico ha attualmente (un cinico è la negazione del patosensibile). Inoltre, lo scopo della vita (1) è lo stesso del Neocinismo (per cui anche la personalità mistica è non-cinica).
Qual è la differenza fra cinismo classico e il Neocinismo? Il cinismo classico proponeva una vita ascetica per isolarsi da un mondo in cui la vita era oggettivamente difficile. Questo in fondo era il suo limite e ciò che, con il progredire della qualità della vita nella società, ne decretò anche la fine pratica. Il Neocinismo sostituisce l’ascesi con gli oggetti d’amore (che non sono le passioni che generano dipendenza), un’autostima basata sì su valori morali (il rigore morale dei cinici), ma anche esistenziali, il mondo dell’amore (chi migliora la qualità della nostra vita), non solo il mondo dell’indifferenza.
Una delle scoperte fondamentali del Neocinismo è che chi non è cinico in senso moderno molto probabilmente avrà personalità critiche.
In alcuni casi, il cinismo del Neocinismo è anche un limite alla sua diffusione (del resto i Top People rappresentano una piccola parte della popolazione) perché molte conseguenze del suo pensiero vanno contro (arrivando spesso a una critica feroce) quei condizionamenti sociali che la maggioranza ritiene positivi. Molti arrivano a ritenere che avere molti problemi nella vita è sicuramente meglio della soluzione neocinica!