La benevolenza è la propensione a essere amorevoli con il prossimo nella convinzione che comunque la qualità della nostra vita non scada. Si tratta di una versione meno utopistica dell’altruismo globale.
Una frase della Nobel birmana Aung San Suu Kyi la riassume molto bene: “Io sono buddhista; voglio essere felice, ma voglio che anche gli altri lo siano“.
La benevolenza orientale, nata in circostanze in cui il vivere era estremamente complesso, ha una sua ragione d’essere nell’aiutarsi l’un l’altro per superare le difficoltà della vita (strategia della cooperativa), nel togliere odio dal mondo ecc. L’errore di fondo che c’è nell’apparentemente bella frase di Suu Kyi è che è assurdo desiderare la felicità di un’altra persona senza sapere se la merita, in altri termini, se è una persona positiva. Pensiamo all’essere più spregevole che possiamo immaginare. Che senso ha “volere che sia felice”? Se sono superiore, non lo odierò, ma desiderare la sua felicità è semplicemente disumano, con tinte di irrazionalità, di patosensibilità e di debolezza.
La benevolenza porta spesso a uno scadimento della qualità della propria vita. Alcuni esempi.
- Anni fa il mio vicino di casa (con il quale non avevo particolari rapporti perché ci conoscevamo da qualche mese) suona alla porta e mi chiede se posso aiutarlo perché il suo computer si era bloccato e doveva finire un importantissimo lavoro; era veramente preoccupato. Io ero già cambiato per andare a correre e mi sono limitato a spiegargli che non avevo tempo. Lui non si era mai preoccupato di capire qualcosa del computer che usava, non era autosufficiente e io dovevo buttare una serata per rimediare alle sue mancanze?
- L’altro giorno chiedo a un mio amico com’era andata la giornata di caccia. “Non ci sono andato perché c’era il battesimo del figlio di Tizio”. “Ma se Tizio lo conosci appena e tu non sei credente!”. “Ma come facevo a dirgli di no, ci teneva così tanto!”.
- Analogamente un mio amico è sempre oberato dalle richieste di parenti e amici per lavoretti vari (che lui è abilissimo a fare) tanto da non avere tempo per sé e i suoi hobby: anche lui non riesce a dire di no.
- Una persona ti ama, ma a te non piace molto. Come fai a desiderare la sua felicità? Soffochi i tuoi sentimenti e accetti di vivere con lei?

La benevolenza letteralmente significa avere una buoan disposizione d’animo verso gli altri, ma è difficile che sia universale
La benevolenza ci può danneggiare quando prende il sopravvento e non si sa dire di no. E poiché la benevolenza porta sempre con sé un certo grado di debolezza, accade più spesso di quanto si pensi.