L’affinità di coppia non si misura con l’oroscopo ed è veramente penoso che ci siano persone che ricorrono a questo strumento. In questo articolo 18 consigli per valutare l’affinità della coppia. Sono consigli, ma possono servire anche per una verifica della propria situazione.
Dovrebbe essere ormai chiaro che l’amore per un nostro simile non può essere l’unico scopo della nostra vita. Esso infatti è una forma particolare di amore (se paragonato all’amore in senso lato in cui l’oggetto non necessariamente è una persona). Come abbiamo già discusso, una sola forma d’amore senza una vera capacità d’amare rende la vita altamente instabile. Certo, l’amore per un’altra persona può essere un’importante (a volte importantissima) forma d’amore, ma ricordate: non è mai l’unica!
Ognuno può avere uno stile personale d’amare (stili che noi non discuteremo!): l’importante come sempre è non commettere errori che portino a un totale deterioramento della qualità della nostra vita.
Molti lettori troveranno alcuni consigli di una banalità impressionante; è vero, ma l’importante è seguirli tutti: basta infrangerne uno e spesso la propria vita diventa un inutile calvario. Molte volte la via migliore è troncare il rapporto sbagliato e cercarne uno nuovo, anche perché chi ha la capacità d’amare ha sicuramente una vita interessante e non ha bisogno di un rapporto fallimentare. Se invece non sapete ancora amare le cose del mondo, non accettate un rapporto fallimentare: imparate prima a vivere!
Affinità di coppia – Regola num. 1 – Prima di cercare un partner bisogna star bene da soli.
Questo consiglio deriva direttamente dal concetto che chi non sa star bene da solo non sa amare; chi non sa gestire la solitudine molto spesso cerca un partner a prescindere dalle sue qualità; il risultato è sostanzialmente una schiavitù esistenziale verso la persona che ci offre la sua compagnia. Le frasi del tipo: “Senza di te non vivo”, “Che farei senza di te?”, “Tu sei l’unico raggio di luce della mia vita” ecc. non sono che l’affermazione dell’incapacità di vivere. Chi le ascolta, anziché apprezzarle, dovrebbe semplicemente ribattere: “Se senza di me non vivi, ammazzati subito che io non posso amare un incapace esistenziale”. La posizione è durissima, ma forse farebbe scoprire al romantico innamorato che è meglio imparare a vivere piuttosto che uccidersi!
Molte donne (in passato era una regola, oggi per fortuna le cose stanno cambiando) fanno della ricerca di un rapporto affettivo e di un marito la meta principale della loro vita: se non lo trovano scatta la crisi esistenziale; se invece lo trovano, spesso soggiacciono a qualunque situazione pur di non perderlo; la cosa che però hanno perso è la loro libertà. Nessun vero amore può basarsi su una nostra deficienza esistenziale, altrimenti diventa una società di mutuo soccorso (si pensi al suicidio di due amanti incapaci di continuare la loro vita). In alcuni rarissimi casi il tutto può funzionare anche bene, ma non si parli d’amore: è piuttosto una compassione reciproca che le difficoltà della vita possono spazzare via da un momento all’altro.
Affinità di coppia – Regola num. 2 – Prima di amare un’altra persona bisogna amare sé stessi.
Chi non ha imparato ad amare sé stesso non potrà mai amare nel modo giusto un’altra persona. Ciò vuol dire che bisogna mettere ordine nella propria vita, prima di coinvolgere qualcun altro nei propri drammi esistenziali. Chi ricerca l’amore come soluzione alle proprie incertezze, alle proprie infelicità, rischia di trascinare nel baratro la persona amata. Troppo spesso si sceglie un partner perché dà sicurezza (psicologica, economica o di altro tipo): questa scelta rivela una sostanziale ammissione della propria incompletezza esistenziale. Il porre ordine nella propria vita è una delle prime prove d’amore verso sé stessi. Lasciare ad altri questo compito è come rinunciare a vivere.
Due zoppi che si sorreggono a vicenda prima o poi cadranno.
Che cosa vuol dire risolvere esistenzialmente la propria vita? Sicuramente essere in grado di affrontare i problemi di tutti i giorni e persino quelli eccezionali. Chi riesce a farlo è autosufficiente. Provate a chiedervi: “In cosa non sono autosufficiente?”. Se scoprite qualcosa in cui siete carenti, correte ai ripari. Può darsi che abbiate trovato una soluzione, ma verificate che non sia temporanea. Nel rapporto a due, l’autosufficienza è una condizione basilare per amare un’altra persona: troppe coppie basano la loro unione sul compromesso. Ciò è la causa più frequente di litigi, incomprensioni, separazioni. Quando c’è un compromesso sulle cose quotidiane del tipo: “Tu ti occupi di questo, io di quest’altro”, sono già presenti le basi di un’incrinatura del rapporto. Si pensi all’ormai preistorica suddivisione di compiti fra marito e moglie: la donna cucina, si occupa della casa, il marito lavora e porta a casa i soldi necessari al sostentamento. Non c’è nulla di male in tutto ciò, anzi per molte coppie può essere una soluzione ottimale. La vera rivoluzione è che questo non deve essere un compromesso, ma una libera scelta di entrambi e non deve esserci nessuna imposizione reciproca: se la moglie cucina male perché non ci pensa il marito? Se la moglie è insoddisfatta del tenore di vita perché non va lei a lavorare? Se l’impianto elettrico non funziona, perché non ci pensa la moglie invece di costringere il marito ad aggiustarlo? Se la casa non è in ordine perché il marito non fa le pulizie?
Morale della favola: non si deve pretendere nulla dall’altro perché ciò equivale a dimostrare la propria mancanza di autosufficienza. Ciò che viene dall’altro è un regalo che non si deve discutere. È chiaro che, se si pensa che il rapporto sia completamente sbilanciato, la cosa più semplice da fare è romperlo e cercarsi un altro partner: continuare a litigare è stupido perché l’amore non deve peggiorare la qualità della nostra vita.
Affinità di coppia – Regola num. 3 – Non si deve stare insieme per disperazione.
Abbiamo già visto due motivi per cui molte coppie stanno insieme per disperazione esistenziale (strategia dell’ultima spiaggia), l’incapacità di stare da soli e l’incapacità di essere autosufficienti. Probabilmente i motivi sono numerosi, ma non si può cercare un rapporto solo perché non si è trovato il bandolo della propria vita e accontentarsi di qualcosa che sappiamo benissimo essere oggettivamente deludente. Non basta convincersi che per tutti è così e che dobbiamo accettare la situazione, che qualcosa è meglio che niente, che tutti al mondo sono infelici e che il vero amore non esiste. Tutte storie per mascherare la propria incapacità di dare un senso alla propria vita, la propria pigrizia esistenziale. Quando ci accontentiamo del nostro partner non perché l’amiamo, ma perché è l’unico che abbiamo trovato, perché è il meno peggio di quelli che avevamo a disposizione, non diamo un giudizio su di lui, lo diamo su di noi: siamo così scarsi che sprechiamo la nostra vita, vivendola con qualcuno che non stimiamo e che non valutiamo positivamente!
Affinità di coppia – Regola num. 4 – Non c’è un’unica persona che ci può assicurare la felicità.
Questo concetto deve essere tenuto ben presente, soprattutto quando non siamo corrisposti o veniamo lasciati. Se si cade in depressione perché si ha la sensazione che non ci siano possibilità di trovare un altro amore, si può star certi che in noi c’è qualcosa che non va. Quasi sempre con un’indagine obbiettiva si scoprirà qual è la causa del nostro sconforto e perché in mezzo a milioni di partner potenziali ci siamo convinti che quello che non abbiamo più sia insostituibile.
Può darsi che frequentiamo pochissima gente e che nella nostra cerchia siamo incapaci di trovare un’alternativa. Soluzione: essere un po’ più socievoli e frequentare ambienti più stimolanti.
Può darsi che pretendiamo di avere al proprio fianco un essere perfetto, ottenuto modificando alcuni aspetti di chi incontriamo per renderlo compatibile con il nostro “sogno”. Soluzione: non possiamo pretendere, come bambini capricciosi, che il mondo si adatti a noi.
Può darsi che siamo pieni di difetti e temiamo di non trovare nessuno che ci voglia. Se i difetti sono reali questo è uno stimolo a migliorare; non si ha diritto di lamentarsi se non si fa niente per migliorarsi: la moglie lasciata per l’amante non può lamentarsi se è obesa, ha i baffi, è possessiva ecc. Così il marito lasciato per un altro uomo non può lamentarsi se pensa solo alla carriera, non parla altro che di lavoro, ha dimenticato che cos’è il divertimento.
Queste sono solo alcune cause; lasciamo al lettore il compito di scoprire quelle che eventualmente si attagliano al suo caso.

Affindarsi ai nomi o ai segni zodiacali è il peggior modo di scoprire l’affinità di coppia
Affinità di coppia – Regola num. 5 – L’amore per un partner non è l’unico scopo della vita.
Troppe persone, soprattutto donne, fondano la loro felicità sull’amore. È una scelta molto rischiosa perché sostanzialmente è un equilibrio instabile: se l’amore finisce c’è il crollo. Non si può fondare la propria esistenza su qualcosa che non si sa se si troverà. Chi pensa che solo con l’amore (o addirittura solo con il matrimonio) sarà felice si predispone all’infelicità perché ha già stabilito che la capacità d’amare non gli serve, non deve essere stimolata, anzi deve essere implicitamente sopita. Se anche riesco ad amare molte altre cose nella vita, quando per regola stabilisco che senza partner sono infelice, ho imboccato la strada contraria a quella che porta alla felicità. Anche perché l’amore non è altro che l’illusione di una felicità perenne. Passati i primi momenti di euforia se le due persone non hanno sviluppato la capacità d’amare la vita nelle sue mille sfaccettature si troveranno sommerse da così tanti problemi senza avere la capacità di gestirli. È la storia di tanti amanti che si suicidano per amore: non lo fanno per amore, ma per la loro incapacità di vivere nonostante il loro enorme amore reciproco.
Affinità di coppia – Regola num. 6 – Chi soffre per amore non ha ancora imparato ad amare.
Chissà quanti lettori insorgeranno di fronte a questa asserzione! Alcuni di loro stanno leggendo questo articolo proprio per porre fine alle loro sofferenze sentimentali e ora si sentiranno offesi. Questo articolo però non darà mai ragione a chi butta via la sua vita per qualcosa che può essere sostituito da altre forme di amore. Il rapporto con il partner non deve peggiorare la qualità della vita; detto in altri termini, bisogna amare chi migliora la qualità della nostra vita. Si può soffrire (per esempio se la persona amata ci lascia) di fronte a una situazione negativa, ma non si può perseverare in questa sofferenza, rovinandosi l’esistenza!
Esistono sostanzialmente due tipi di sofferenza: quella prima del rapporto e quella dopo che la relazione è iniziata.
Chi soffre perché non è corrisposto incorre in una serie di errori esistenziali. Mi limito a citare i tre principali: non è in grado di star bene da solo; non ha abbastanza autostima; non sa amare perché chi sa amare non è schiavo dell’oggetto dell’amore. Fondamentalmente se una persona non ci corrisponde vuol dire che non siamo fatti l’uno per l’altra: questo è un concetto accettando il quale si può vincere la timidezza. Chi è timido non è spesso in grado di reggere psicologicamente il rifiuto perché lo vede come una sconfitta esistenziale e sostanzialmente come un peggioramento della qualità della sua vita; preferisce ritardare ogni volta l’esito del verdetto perché inconsciamente la misera speranza di un sì è meglio di un no certo. A volte passano settimane o mesi, a volte tutta una vita senza che si abbia il coraggio di confessarsi. Situazione ridicola per chi la vede da fuori, ma tragica per chi la vive in prima persona. Sostanzialmente chi ci respinge esplicitamente ci fa un favore perché ci fa capire che abbiamo commesso un errore (e non bisogna aver paura di sbagliare): la persona da noi scelta non è in sintonia con noi. Le informazioni che raccogliamo possono essere utilissime per migliorare la nostra situazione e trovare il vero amore. Chi respinge quindi ha il dovere morale di far capire senza reticenze il motivo del suo no; così facendo aiuta un essere umano a trovare la sua strada. Come è tragica la situazione del timido che mai si propone, così è meschina la situazione di chi respinge senza motivare la sua scelta, quasi scappando, spesso addirittura infastidito dalla situazione.
Diversa è la situazione di chi soffre vivendo una relazione. La donna che accetta di stare con un uomo che la picchia o che l’umilia o l’uomo che accetta (spesso per la paura di non trovarne altre) di stare con una donna che lo tradisce in continuazione sono esempi di quotidiana sofferenza amorosa. Non c’è nulla che giustifichi tutto ciò, anzi chi accetta queste situazioni diventa complice del proprio carnefice esistenziale. Ripeto, non c’è nulla che giustifichi tutto ciò: i figli, il tentativo di tenere in piedi un matrimonio (spesso visto come la cosa più importante della vita), l’amore, le convenzioni religiose o sociali (le cosiddette apparenze), la paura di rimanere soli e indifesi in un mondo che non si sa gestire. Nulla giustifica lo sprecare la propria vita accanto a una persona che ci fa soffrire.
Affinità di coppia – Regola num. 7 – Amare senza essere amati è tragico.
Ci sono persone, che pur non soffrendo, amano senza essere ricambiate e si cullano in questa situazione, sperando in un miracolo che probabilmente mai avverrà. Sono individui che sospendono la loro vita affettiva: resta solo la noia del cuore. Quando il tempo cancellerà gli ardori giovanili, quanti rimpianti per non aver provato ad amare un’altra persona!
Affinità di coppia – Regola num. 8 – Pretendere di farsi amare è folle.
Chi pretende l’amore di un’altra persona (atteggiamento che potremmo chiamare, con un neologismo, tirannosìa) è fondamentalmente un violento: nulla giustifica questa pretesa, soprattutto non la giustifica lo stupido orgoglio di possedere la vita di un nostro simile. Non ha nessuna importanza se chi ama farebbe qualunque cosa per la persona amata, se non si riesce a vivere senza di lei, se si sono vissuti molti anni insieme, se l’altra persona ci ha giurato amore eterno e ora ha cambiato idea ecc. A prescindere dal fatto che comunque non si può ricavare alcuna felicità da un amore forzato, il concetto fondamentale è che chi ama veramente non può togliere la libertà alla persona amata: se l’amiamo veramente dobbiamo lasciarla andare per la sua strada, se lei così vuole. Pretendere il suo amore è come pretendere di possedere la sua vita e nessuno ha il diritto di rendere schiavo un proprio simile; nessuna società civile può basarsi sulla schiavitù! Certo, potremo rimanere delusi (a volte anche arrabbiati), ma ciò servirà per farci capire meglio la vita e i nostri simili; se le cose sono andate così, forse non abbiamo capito abbastanza la situazione o la persona che avremmo voluto che ci amasse.
Affinità di coppia – Regola num. 9 – Non si deve pretendere che il partner cambi.
Troppi rapporti naufragano perché nati con il tacito proposito di almeno uno dei due di cambiare l’altro. La classica e stupida frase: “Speravo che sarebbe cambiato/a” equivale a una visione dell’amore completamente sbagliata. Si accettano alcune cose della persona pseudoamata e si spera, in un futuro più o meno prossimo, di cambiare quelle che non vanno; si tratta il partner come se fosse un giocattolo da programmare per la nostra felicità. Spesso lo si fa con l’alibi di fare anche il suo bene, ma non c’è nessun bene senza libertà e senza che la persona che amiamo possa decidere della propria vita anche sbagliando (ricordiamo che ognuno deve essere libero di suicidarsi). Il problema è sempre lo stesso: si confondono i consigli con gli ordini. Se si ama veramente una persona bisogna accettarla così com’è e se questa accettazione non ci rende felici non bisogna impegnare tutte le nostre forze a cambiarla: è meglio cercarne un’altra più compatibile con noi. Il problema è proprio la compatibilità: se non riusciamo a sopportare anche un solo aspetto del modo di vivere di una persona vuol dire che è incompatibile con noi; si può dispiacersene, ma non si può stoltamente accanirsi nel renderla a tutti i costi compatibile.
Affinità di coppia – Regola num. 10 – Il passato non conta se noi non c’eravamo.
Con questo consiglio voglio aiutare coloro che sono influenzati dal passato del partner. Se il partner è stato sposato, se ha avuto relazioni precedenti ecc.: sono informazioni sulla vita di una persona che aiutano a conoscerla meglio, ma non possono né devono influenzare il futuro. Se lo fanno, il problema non è nel passato, ma è nel presente della persona che si duole per non avere avuto l’esclusiva. Una conseguenza del consiglio è che la verginità non è un valore, ma è tutt’al più un’informazione! Purtroppo la Chiesa ha preistoricamente dato un eccessivo valore alla verginità e ancora oggi, nel terzo millennio, se ne scontano le conseguenze. A prescindere dall’evidente disparità fra uomo e donna (basterebbe già questo a una persona un po’ intelligente per capire come la verginità di una donna sia un concetto da uomini delle caverne), un uomo che apprezza di più una ragazza se è vergine è sostanzialmente un ipocrita che ha una visione della sessualità, del matrimonio e in definitiva dell’amore, completamente falsa.
Affinità di coppia – Regola num. 11 – Ognuno nel rapporto deve mostrarsi com’è.
Sembra far parte di tutti i rituali di corteggiamento mostrarsi migliori di quanto si è; migliori nel senso più lato del termine: il nostro futuro partner non deve accorgersi dei nostri veri o presunti difetti perché altrimenti potrebbe non prenderci in considerazione. Anche questo atteggiamento è stupido e in realtà non serve che a perdere del tempo, ingannando chi vorremmo che ci amasse. Pensiamo allo squattrinato che per conquistare una donna s’indebita per girare con la fuoriserie: se cerca delle avventure può essere una strategia, ma se cerca il vero amore, che cosa farà quando la sua compagna scoprirà la verità e dovrà accettare una persona e uno stile di vita totalmente diversi? Come sempre non abbiate paura: se una persona non vi accetta come siete, non avete perso nulla perché comunque la sua decisione ha sottolineato il fatto che siete incompatibili.
La cosa strana è che ci sono persone che nel mostrarsi diverse da quelle che sono non migliorano la loro situazione, ma la peggiorano sperando di impietosire il futuro partner (il ricatto del suicidio). La classica frase: “Senza di te non riesco a vivere. È meglio che la faccia finita…” è un ricatto morale che non merita considerazione. Se è falsa (come spesso è) abbiamo di fronte una persona che vuole basare il rapporto sull’inganno e che merita di sentirsi dire: “Sì, falla finita, invece di star qui a importunarmi con le tue bugie”. Se è vera, invece di rallegrarci per l’importanza che ci viene data o preoccuparci per la situazione di chi ci sta davanti, dovremmo spiegarle che chi non sa stare da solo non sa amare perché se ne fosse capace troverebbe qualcosa di alternativo cui dedicarsi: poiché senza la capacità d’amare non si può amare una persona, si crei una capacità d’amare e poi ritorni da noi.
Affinità di coppia – Regola num. 12 – Non si cambia per amore.
Il problema è che non tutti hanno la forza di reagire ai ricatti dell’amore. C’è anche chi per non perdere o per conquistare la persona amata cambia. Qui il confine di demarcazione fra positivo e negativo è molto sottile.
Il cambiamento è positivo quando l’aver incontrato la persona giusta induce a una riflessione e a un cambiamento (in meglio) dello stile di vita. In questo caso non si cambia per amore, ma l’amore ci ha portati a riflettere e a cambiare per vivere meglio. Il cambiamento è negativo quando intimamente si rimane gli stessi, ma si accettano delle limitazioni, dei cambiamenti, subendoli e non apprezzandoli: in questo caso si scambia l’amore con la libertà e sinceramente non penso che ci si possa sentire realizzati.
Affinità di coppia – Regola num. 13 – Amicizia e sesso sono le componenti dell’amore.
Tutti ci siamo chiesti che cosa deve avere una relazione perché possa veramente funzionare e, visto che sono poche quelle che funzionano veramente bene, abbiamo spesso concluso che la risposta non è facile.
Se però si considerano quelle che naufragano si può facilmente verificare che le relazioni che durano a lungo nel tempo si basano su due soli fattori: l’amicizia e il sesso. Questa conclusione non è superficiale se si tiene presente che le due componenti sono presenti contemporaneamente in poche relazioni ed è proprio la contemporaneità che è difficile da trovare. È chiaro che se mancano completamente tutte e due non si capisce come la relazione possa durare (a dire il vero non si capisce come possa essere nata). Vediamo pertanto i casi dove c’è una carenza parziale.
Affinità di coppia – Regola num. 14 – Senza amicizia non c’è pace.
Supponiamo che il partner sia del vostro stesso sesso (facendo riferimento a un rapporto di coppia eterosessuale; dell’altro sesso, nel caso di un rapporto omosessuale). Visti il suo carattere, il suo stile di vita, le sue idee a che mondo apparterrebbe? Al vostro mondo dell’odio, a quello dell’indifferenza? Se è così, come pretendete che la relazione sia positiva? Il partner deve appartenere al nostro mondo positivo, se fosse dello stesso sesso dovrebbe essere uno dei nostri migliori amici. In queste considerazioni si possono riassumere tutte quelle frasi un po’ scontate del tipo: “Deve esserci una stima reciproca”, “Si devono avere degli interessi in comune”, “Si deve avere la stessa visione della vita” ecc. Basta dire: “Bisogna essere amici, veri amici”. Senza amicizia, quando manca la sessualità, restano solo i problemi derivanti dalle incompatibilità, si litiga spesso per un nonnulla o si finisce per ignorarsi per non litigare. Di fronte a questa situazione ci sono molti e diversi atteggiamenti.
Chi ha iniziato il rapporto basandolo sulla passione, quando questa viene meno e la sessualità non dà più quella grande spinta al rapporto, allora, visto che il partner incomincia a diventare insopportabile, conclude che è finita, che sa amare solo quando c’è la passione, che capita spesso che un amore finisca ecc. Certo queste persone farebbero prima a capire che il loro atteggiamento non le porterà mai a nulla di duraturo e che amano il sesso (attraverso la passione che non è altro che una sessualità nutrita di nobili sentimenti), non il partner. Come faranno quando incomincerà il declino fisico e anche le passioni si smorzeranno?
Alcuni sono così masochisti da pensare che sia così per tutti e accettano una vita di coppia fatta di liti e riconciliazioni o di distacchi (per avere il proprio spazio, la propria libertà che le incompatibilità con il partner toglierebbero). Addirittura per molti vale ancora il detto preistorico (nel senso che nel terzo millennio non è che una pietosa bugia) che l’amore non è bello se non è litigarello. A prescindere dal fatto che il piacere della riappacificazione è pari al dolore dello scontro e precederà nuovi scontri e quindi nuovi dolori, ho conosciuto personalmente molte coppie che non hanno mai litigato e che erano da tutti additate come esempio di coppia modello. Mi correggo, da tutti tranne che dalle coppie che, incapaci di trovare un equilibrio, sostenevano che è impossibile non litigare mai. La loro invidia le accecava a tal punto che volevano costruire le regole del mondo sulla loro infelicità! Un uomo su diecimila può essere in grado di correre i cento metri sotto gli undici secondi e quindi non è cosa facile, ma dire che è impossibile solo perché io sono lento è una manifestazione di stupidità!
Affinità di coppia – Regola num. 15 – L’amore a prima vista è un potenziale suicidio esistenziale.
Poiché una delle componenti dell’amore è l’amicizia, è chiaro che non si può amare veramente una persona senza conoscerla. Chi lo fa può dirsi infatuato, ma la cosa non è certo positiva. In altre parole, innamorarsi non sempre è fantastico! Certo si può essere attratti a prima vista da una persona, ma poi deve esserci una valutazione razionale. Per i più passionali, per quelli che sono abituati a vivere la loro vita a caso, la parola razionale suona male, ma l’amore è una cosa importante: se devo fare un trapianto di cuore mi preoccupo di cercare un bravo cardiochirurgo, non scelgo a caso un medico sulle pagine gialle, magari uno psichiatra o un otorinolaringoiatra. Se scelgo chi mi opererà in base a una bislacca regola sul numero di telefono (per esempio non deve contenere cifre pari) non sono che uno stupido.
Affinità di coppia – Regola num. 16 – Senza sesso non c’è amore.
Questo consiglio piacerà sicuramente a chi vuole vivere le sue storie d’amore all’insegna della passione. È altresì molto facile spiegarlo. Se non c’è sesso che bisogno c’è di vivere insieme, di vedersi tutti i giorni? Due amici hanno i loro punti d’incontro che sono ben meno costrittivi di una relazione. Fin qui tutti ci arrivano e probabilmente sono poche le relazioni che iniziano senza sesso. Ma poi? Purtroppo molte sono le coppie che dopo pochi mesi o qualche anno hanno dimenticato completamente di avere una vita sessuale.
Quando è solo uno dei due che decide di abolire il sesso, l’altro viene sottoposto a una violenza psicologica non indifferente. Come ho più volte ribadito, chi non considera importante il sesso non può pretendere di avere un partner, eppure tanti sono coloro che pretendono che il partner si adegui a una vita senza sesso. La cosa migliore non è sprecare energie nel convincere il partner che il sesso è necessario; un tale comportamento, oltre che lesivo della libera scelta del partner, spesso è anche fonte di tensioni e comunque sempre inconcludente. Diventa addirittura delittuoso quando si cerca di usare la forza (fisica o psichica) per vivere la sessualità di coppia. La cosa migliore è prendere atto della situazione e cercarsi un altro partner.
In altri casi si perde interesse per il partner, ma non per il sesso in generale. La cosa può riguardare uno solo o entrambi i componenti la coppia. La soluzione del problema non è facile, soprattutto se non c’è impegno. Quante persone dopo il matrimonio si lasciano andare e diventano fisicamente meno attraenti, pur pretendendo che il partner continui ad amarle! Questo è un caso di scarso rispetto, oltre che per sé, per la persona amata e non c’è nulla che possa giustificarlo, come la classica frase: “Sì, è vero sono venti chili in più, ma ho fatto due figli”. Bisogna ricordarsi che se cambiamo fisicamente non si può pensare che il partner automaticamente ci accetti.
Alcuni sono entrati nella relazione per vivere la loro sessualità, ma una volta avuto un partner cominciano a sognare qualcosa di meglio. Non lasciatevi ingannare dalla vostra sessualità: non si comincia una relazione solo per fare sesso con qualcuno!
In altre coppie il disinteresse sessuale per il partner è reciproco; continuano a vivere insieme, ma ognuno dei due sa, anche perché lo coltiva dentro di sé, che non è quello il vero amore: troppa noia senza sesso.
C’è poi chi dice di continuare ad amare il partner, ma si fa l’amante: è questa la posizione più ipocrita. Se non si ha più interesse sessuale per una persona è meglio chiarirlo apertamente e restare solo buoni amici, ammesso che esista almeno l’amicizia. Se volete cambiare, abbiate almeno il coraggio di chiarire prima con il vostro partner attuale la fine della relazione. Chi tiene l’amante per il sesso e il partner per l’amicizia (o altro) non è che un egoista.
Affinità di coppia – Regola num. 17 – Nessuno può appropriarsi della vita della persona amata.
È sicuramente preistorica, e quindi incivile, ogni forma di rapporto che in qualche modo stabilisca un obbligo al rapporto stesso. Questa è sicuramente un’affermazione da Terza Era poiché finora in tutte le società non è stato così. Spesso è il vincolo del matrimonio che impone un obbligo (pensiamo che in molti Stati si punisce ancora l’adulterio, come se si fosse ancora nel medioevo!) e se non c’è la possibilità di divorzio si tratta di un ergastolo. La cosa grave è che spesso si pretende di possedere la vita del partner anche in base a cose molto meno impegnative del matrimonio, come un semplice fidanzamento o una notte di sesso.
Per finire riassumiamo tutti i consigli in tre massime fondamentali:
- L’amore deve migliorare la qualità della nostra vita, non deve farci soffrire.
- Essere amati è condizione necessaria per la scelta del partner.
- Coppia ideale = vera amicizia + ottima intesa sessuale.