Il disturbo narcisistico della personalità rientra nel novero dei disturbi della personalità definiti dal DSM-5 ed è inserito all’interno del Cluster B, insieme al disturbo istrionico, a quello antisociale e quello borderline. Si tratta di veri e propri disturbi della personalità che, se sottovalutati, possono causare gravi disagi. Colui o colei che si mostra nei confronti delle altre persone eccessivamente altezzoso o con manie di protagonismo può avere delle difficoltà nel curare rapporti interpersonali. Tuttavia, è bene sapere che tali comportamenti, a volte, non sono il frutto di vanità eccessiva ma rappresentano la proiezione esterna di disturbi della personalità che non devono essere assolutamente sottovalutati.
Narcisismo
Molto spesso il termine “narcisismo” viene utilizzato per descrivere tutti coloro che hanno un ego smisurato, che appaiono ai terzi molto sicuri di sé stessi e per certi versi può anche essere considerato come uno stato normale. Tuttavia, se questo comportamento ha delle ripercussioni sulla vita sociale del soggetto, allora il termine assume un’altra accezione. Prima di parlare di disturbo, infatti è necessario considerare l’Influenza del contesto sociale nel narcisista, il quale, diversamente dalla persona eccessivamente sicura di se e vanesia, è un soggetto che non riesce ad avere rapporti interpersonali con altri soggetti a causa della sua personalità, ed ha difficoltà anche ad affrontare gli impegni quotidiani. Infatti, il narcisismo è un disturbo della personalità caratterizzato da un’eccessiva percezione di sé, mancanza di empatia, costante bisogno di ammirazione e aspettative troppo alte, correlate a fantasie di potere illimitato e fascino.
Disturbo borderline della personalità
Il disturbo borderline della personalità è una problematica che prevede instabilità, relazioni interpersonali conflittuali, paura dell’abbandono, impulsività, sensazione di vuoto persistente, tendenze autolesive. In poche parole, questo disturbo di personalità prevede emozioni intense instabili e comportamenti impulsivi difficili da controllare, associati alla alessitimia (incapacità di riconoscere e comunicare le proprie emozioni). Nei casi più gravi, si verificano anche casi di autolesionismo, poiché tali comportamenti vengono messi in atto dai pazienti per ridurre lo stress. Il termine “borderline” venne usato per la prima volta nel XIX° secolo, per indicare uno stato mentale al confine con la follia, ma il suo significato venne modificato con il passare del tempo, e utilizzato per indicare situazioni intermedie tra nevrosi e psicosi. Nel 1980, vennero poi definiti con la precisione i criteri diagnostici, che racchiudono e codificano diversi sintomi, tra cui la rabbia inappropriata (e la conseguente difficoltà a controllarla), episodi d’ansia di breve durata, ecc. Le cause del disturbo borderline di personalità non sono del tutto chiare, ma molti esperti sono concordi nell’affermare che si tratta principalmente di fattori genetici e/o problemi relativi all’ambiente (maltrattamenti durante l’età infantile, abusi di vario tipo, mancanza di una figura adulta di riferimento, episodi d’abbandono, ecc.). Tuttavia, sono frequenti i casi in cui tale disturbo si sia verificato in assenza di particolari episodi scatenanti.
Disturbo antisociale
Si tratta di un disturbo che si manifesta in diverse forme. Infatti, il soggetto antisociale, può avere un comportamento manipolativo e subdolo, oppure agire mediante attacchi diretti, e addirittura attacchi fisici. L’atteggiamento di una persona antisociale è sempre di disprezzo verso gli altri e le diverse situazioni, e noncurante delle regole dei diversi contesti sociali. Questo tipo di disturbo può manifestarsi anche durante l’infanzia o l’adolescenza: in queste fasce d’età bisogna prestare attenzione a furti, bugie frequenti, scontri con le figure autorevoli, gesti violenti (anche nei confronti degli animali) e abuso di sostanze. Invece, per quanto riguarda l’età adulta, i soggetti che soffrono di questo disturbo sono spesso irresponsabili e incapaci di mantenere relazioni e lavori nel lungo periodo. Inoltre, non si assumono le colpe delle proprie azioni, non provano rimorso in caso di comportamenti sbagliati, e non rispettano gli stati d’animo delle persone vittime dei comportamenti sbagliati, anzi, reputano che gli altri siano meritevoli di essere sfruttati e trattati male, poiché troppo deboli e vulnerabili. Le cause di questo disturbo non sono note: l’insorgere dei comportamenti antisociali potrebbe essere dovuto sia allo stile di vita che a fattori genetici. In ogni caso, intorno ai 40/50 anni, le problematiche tendono ad attenuarsi.
Personalità istrionica
La persona che soffre di un disturbo di personalità istrionica cerca sistematicamente di attirare l’attenzione altrui, magari risultando drammatici nell’espressione dei sentimenti e eccessivamente emotivi. Inoltre, sono spesso molto preoccupati per come appaiono agli occhi dei terzi. Le loro caratteristiche personali inducono facilmente le altre persone a coinvolgersi emotivamente con loro, purtroppo però quasi sempre i rapporti tendono ad essere superficiali e non duraturi. La loro espressione emotiva risulta essere spesso molto esagerata, a tratti infantile ed indirizzata ad evocare l’altrui compassione o attenzione. I soggetti con una personalità istrionica tendono ad avere anche delle condotte sessualmente provocatorie o magari a rendere sessuali delle interazioni che di fatto non lo sono. In ogni caso, essi non vogliono (normalmente) una relazione sessuale, piuttosto, la loro condotta seduttiva esprime un desiderio ben preciso: attirare l’altrui attenzione. Infine, alcuni di coloro che possiedono una personalità istrionica, tendono ad essere ipocondriache ed esagerano con i problemi fisici al fine, nuovamente, di attirare l’attenzione di amici, parenti o, perché no, sconosciuti. Per quanto concerne le cause di questo disturbo della personalità, una delle teorie più accreditare prevede due possibili cause: una biologia ed una psicosociale. La prima, si basa sul fatto che le persone che hanno questo disturbo presentano un temperamento caratterizzato da ipersensibilità ed intolleranza alle frustrazioni nonché costante ricerca di gratificazioni. Sul piano psicosociale, invece, tali soggetti, a volte, hanno sperimentato in età infantile difficoltà a soddisfare i propri bisogni di attenzione e di cure.