Pensieri lenti e veloci è un testo molto apprezzato di D. Kahneman, premio Nobel per l’economia (2002). Kahneman è un grande esperto di scenari incerti (come lo sono la maggior parte di quelli economici) che ha studiato con cura.
Purtroppo, come spesso accade, molti non hanno capito il messaggio del testo perché hanno voluto leggervi a tutti i costi una giustificazione dei propri errori.
Incominciamo con il dire che non è affatto vero che Kahneman afferma che “le nostre scelte non sono esclusivamente razionali, per quanto ci sforziamo di ponderarle e di inserirle in un contesto ragionato”. Questo grossolano errore si basa sul fatto che molte teorie di neuromarketing sfruttano proprio i pensieri veloci che Kahneman ha ben descritto, ma, ovviamente, non esistono solo i pensieri veloci!
Kahneman sostiene proprio quello che sta alla base di Migliora la tua intelligenza: gran parte delle decisioni errate sono spesso causate da:
- Scorciatoie (personalità semplicistica)
- Emozioni e sentimenti (personalità romantica)
- Mancato approfondimento perché ci si ferma solo a ciò che vediamo (come fanno i “praticoni” irrazionali).
Il problema è che questi fattori agiscono in modo inconscio (del resto sono riconducibili a personalità critiche).
Kahneman ci dice chiaramente che i pensieri veloci sono tipici del Sistema decisionale 1 e sono quelli affetti dai precedenti tre errori, mentre quelli lenti del Sistema decisionale 2.
Nella maggior parte delle persone il Sistema 1 è credulone, mentre il Sistema 2 è pigro. Ecco un esempio:
Una palla e una mazza da baseball costano 110 euro La mazza costa 100 euro più della palla. Quanto costa la palla?
Una buona percentuale di risposte sarà 10 euro. Sbagliato! Perché? Ci sarà chi vorrà rispondere velocemente e userà la scorciatoia (errore 1) di una facile sottrazione con i soli dati (errore 3) che ha a disposizione; altri (errore 2) che ritengono la matematica un’inutile complicazione della vita che deve basarsi sui sentimenti sceglieranno la strada “emozionalmente più immediata e anche loro risponderanno 10.
In realtà, chi è razionale, magari senza sapere nulla di semplici equazioni di primo grado, verificherà che, se la mazza costa 100 e la palla 10, la differenza non è 100, ma 90, quindi la risposta è sbagliata! I più bravi imposteranno una banale equazione del tipo (100+x)+x=110, dove x è il costo della palla e, risolvendola, troveranno che la palla costa 5 euro.
Ovviamente, se la pigrizia del Sistema 2 prevale e non lo si fa intervenire, ecco che sbaglieremo!

Pensieri lenti e veloci è un testo molto apprezzato di D. Kahneman, premio Nobel per l’economia (2002)
Kahneman studia poi i vari motivi per cui il Sistema 2 è pigro (in realtà sarebbe corretto dire “che tende a intervenire troppo tardi o a non intervenire”): mancanza di energia (come negli svogliati), risonanze sentimentali nelle quali anche il suono di una frase è importante oppure la frase mostra un barlume di coerenza o di razionalità ecc.
Kahneman conclude la prima parte del libro facendo ben presente che ci sono persone che riescono a utilizzare molto bene il Sistema 2 (che quindi è in loro molto meno pigro che nella media della popolazione) e che riescono a gestire il Sistema 1 con maggiore efficacia, evitando decisioni sbagliate.
In sostanza, proprio quello che sostiene Migliora la tua intelligenza: se non sei razionale, sei spacciato!
Nella seconda parte Kahneman prende in considerazioni pregiudizi cognitivi. A torto questa seconda parte è ritenuta da molti più importante della prima. Mentre in realtà la prima è originale, nella seconda Kahneman utilizza sia concetti originali sia concetti già noti (ancoraggio, euristica della disponibilità ecc.), già noti dalla finanza comportamentale (a cui Kahneman ha dato comunque un grande contributo con il testo del 1979, Prospect theory: Decision Making Under Risk, scritto con Tversky.
Il WYSIATI (What you see is all there is)
Questo concetto (la cui traduzione italiana è “quello che vedi è tutto quello che c’è”) in realtà è corretto, ma, forse per esporlo con maggiore efficacia, Kahneman si “dimentica” di dire che non per tutti è così.
Secondo questo pregiudizio cognitivo, noi tenderemmo a prendere decisioni in base a un limitato sottoinsieme di informazioni (quelle che “vediamo”) o che comunque ci appaiono più rilevanti in quel momento ai nostri occhi.
In realtà, tale atteggiamento è tipico di chi ha una scarsa razionalità, cioè, per dirla alla Kahneman, di quelle persone in cui il Sistema 1 domina o prevale sul Sistema 2. Un esempio dovrebbe chiarire come il WYSIATI non sia un concetto che spiega come prendiamo le decisioni, ma piuttosto un fattore di razionalità che identifica chi è razionale e chi no.
Su alcune brochure che invitavano a raccogliere il denaro per fronteggiare il disastro ecologico della Exxon Valdez (1989) c’era scritto che il denaro raccolto sarebbe stato impiegato per salvare 2.000 uccelli cosparsi di petrolio, su altre si parlava di 20.000, mentre su altre si arrivava a ben 2.000.000. Le donazioni in media sono state di 80, 78 e 88 dollari.
L’esempio non deve essere preso come prova che le persone ragionano con il WYSIATI, ma che la maggioranza delle persone lo fa! Una qualunque persona dotata di una buona razionalità decisionale poteva lasciarsi convincere a spendere 80 dollari per un salvataggio di 2 milioni di uccelli, molto meno per 2.000 o per 20.000. Infatti, l’aumento di 8 dollari nella donazione media è dovuto a quella fascia della popolazione che è razionale e non si ferma alla prima impressione. Anche altri esempi suonano piuttosto forzati a chi è razionale, se non si aggiunge qualcosa del tipo “nella maggioranza della popolazione”.
Per concludere, se nella vita non volete essere fregati, anche il testo di Kahneman è un invito a essere razionali.