Il gioco online è una forma di gioco d’azzardo che massacra i risparmi di molti italiani.
La facilità nell’accedere al gioco online sta muovendo cifre incredibili di denaro e il settore è in continua espansione. Vediamo brevemente alcuni dati di recente pubblicazione (aprile 2017) elaborati dall’osservatorio Gioco Online del politecnico di Milano.
L’anno 2016 ha visto un incremento del 25% rispetto all’anno precedente e il valore di mercato dei giochi online regolamentati con vincite in denaro supera, seppur di poco, il miliardo di euro.
Il mercato italiano del gioco online è rappresentato per il 90% circa da tre categorie principali:
- Casinò Games (+35% nel 2016) con una spesa che ha raggiunto i 441 milioni di euro (pari al 43% del mercato complessivo)
- Scommesse Sportive (+31%) che attualmente valgono 350 milioni di euro (pari al 34% del mercato complessivo)
- Poker, che però è in fase calante, con un -5%, a 138 milioni di euro (pari al 13% del mercato complessivo).
Il restante 10%, pari a 97 milioni di euro, è generato dall’insieme “Altri Giochi” che comprende tra gli altri Bingo, Lotto, Scommesse Virtuali, un “gruppo” in crescita del 20% rispetto agli 81 milioni di euro circa del 2015.
L’erario italiano ha riscontrato un gettito che, rispetto al 2015, è superiore del 21%.
Nel 2016 hanno effettuato almeno una giocata 1,79 milioni di persone, in crescita del 15% rispetto agli 1,56 milioni del 2015. Mediamente un giocatore spende circa 48 euro al mese per il gioco online e gioca in modo saltuario. La maggior parte dei giocatori (83%) è di sesso maschile (le donne, in lieve aumento, si concentrano su particolari giochi come il Bingo), risiede nelle regioni del Centro-Sud (69%) e ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni (53%).
Il gioco non equo
Sono i giochi per i polli, quelli che conoscono ben poco di calcolo delle probabilità, ma pensano di poter vincere giocando sui ritardi o concetti che matematicamente sono scorretti, anche se appaiono intuitivamente geniali a chi è sostanzialmente ignorante della materia.
Provate a rispondere di getto: alla roulette è meglio puntare su un numero che non esce da 100 lanci oppure su uno che è appena uscito?
Prima di dare la risposta spieghiamo cosa è un gioco non equo.
Un gioco si dice “equo” se paga al vincitore una vincita equa, cioè pari all’importo giocato moltiplicato per il reciproco della probabilità di vittoria.
Per esempio su una ruota del lotto la probabilità che esca un numero X su una certa ruota è evidentemente 5 (i numeri estratti sulla ruota) su 90 (i numeri possibili), cioè 1 su 18. Il lotto sarebbe un gioco equo se pagasse quindi l’estratto semplice 18 volte la posta; invece lo paga solo 11,23 volte e quindi sui grandi numeri delle giocate il banco guadagna 6,77!
Il concetto di grandi numeri sfugge spesso al giocatore che in un breve periodo sembra sconfiggere il banco. Senza entrare in noiosi dettagli statistici (peraltro intuitivi) quanto più aumento le giocate tanto più la fortuna svanisce e il risultato di ogni giocatore si avvicina alla media prevista.
Se un giocatore gioca ogni settimana 10 euro su un estratto semplice, in venti anni avrà perso circa 4.000 euro, anche se ci saranno stati periodi fortunati in cui gli sembrerà di poter vivere di rendita grazie al lotto!
In sostanza, nessun giocatore tiene un diario preciso entrate/uscite, ma si bea dell’effetto risultato: si ricorda delle vincite e dimentica in fretta le perdite!
Poiché alcuni concetti statistici sono ormai passati nella popolazione, ecco che i giochi non equi hanno complicato molto la loro struttura in modo da rendere meno intuitivo il fatto che il “giocatore in media perde sempre”.
Ci saranno sempre persone che giocheranno al lotto o al Gratta e vinci; il loro numero dà un’idea dell’arretratezza culturale della società in questione. ricordate: giochi in cui entrano solo le probabilità (slot machine, roulette, lotto e derivati ecc.) sono non equi (ovvio, il banco vuole vincere qualcosa), per cui, se avete un barlume d’intelligenza, astenetevi!

Il gioco online nel 2020 è cresciuto del 43%
I giochi di abilità
Sono giochi in cui la probabilità di vittoria non può essere calcolata matematicamente perché fondamentale è il ruolo dell’abilità del giocatore. Sono giochi di questo tipo, per esempio, il poker o le scommesse su eventi sportivi.
In questo caso non si può condannare tout court la propensione al gioco. Il giocatore può essere il classico “pollo” che finisce spennato oppure un abile giocatore che riesce comunque a realizzare una rendita dal gioco. Molti giocatori di poker online con notevoli capacità matematiche e razionali sono in positivo, tanto da rendere l’attività praticamente un lavoro.
La frase precedente non deve però illudere: se alcuni vincono, è ovvio che spennano tanti altri che perdono e possono perdere anche forte.
Ricordatevi che nei giochi di abilità la fortuna “in media” non c’entra. Come nei giochi non equi alla fine il banco vince, nei giochi d’abilità sul lungo periodo esce l’abilità del giocatore/scommettitore. Per non finire male è importante usare una corretta valutazione della propria abilità.
La valutazione della propria abilità
Fissate una certa cifra che, da un lato vi consenta di giocare per un certo periodo (almeno sei mesi, quindi magari con puntate piccole) e dall’altro non vi mandi in malora.
Alla fine fate un bilancio: dividete il guadagno ottenuto per il tempo che avete speso e ciò vi darà la caratura della vostra abilità. Nel 90% dei casi è meglio abbandonare e dedicarsi ad altro.
Ovvio che se poi non avete guadagnato nulla, ma ci avete rimesso o avete perso tutto prima dei sei mesi, beh, allora lasciate perdere, continuare è solo uno stupido modo di farsi del male.