Come trovare e costruire un oggetto d’amore? Prima di rispondere alla domanda è fondamentale capire la differenza fra oggetti d’amore e hobby. Il test che discrimina fra oggetti d’amore e hobby è molto chiaro, ma si basa su una circostanza molto negativa che, sperabilmente, si può solo immaginare accada nella propria vita; se non si vive qualcosa di particolarmente spiacevole o addirittura drammatico, si può essere portati a sovrastimare gli hobby.
Da un punto di vista pratico, esiste un test, magari meno preciso, ma che può essere applicato immediatamente ai nostri hobby. Si basa sul fatto che di un oggetto d’amore non ci si stanca mai, ci interessa sempre, viverlo o parlarne e il farlo ci fa sentire vivi, innalza di molto il nostro stato emotivo.
Per trovare e costruire oggetti d’amore esiste la necessità di avere un minimo di energia vitale, del resto necessaria anche per coltivare un semplice hobby. Dato questo prerequisito, tre sono i fattori fondamentali della nostra ricerca:
- lo spunto
- l’obiettivo
- la soglia.
Spunto, obiettivo, soglia
Lo spunto è l’idea che ci spinge a “provare” qualcosa per verificare se può diventare un oggetto d’amore. Può darcelo un amico, un collega, una trasmissione televisiva, un libro ecc. Dobbiamo avere uno spunto, un’idea, per esempio “studiare il cinese”.
Ovviamente lo spunto non basta, perché potrebbe rimanere un abbozzo (come certe pagine di Wikipedia!) oppure trasformarsi in un semplice hobby oppure migrare verso un oggetto d’amore.
Ecco allora il secondo fattore, l’obiettivo. Un obiettivo è un qualcosa che rende “agonistico” il nostro spunto e che può moltiplicare la nostra motivazione.
Il termine “agonistico” non deve essere interpretato in senso stretto, ma in un senso un po’ più allargato, senso che definiremo più avanti. Studiando le persone che ruotano nell’ambiente legato ai miei oggetti d’amore, non ho faticato molto a riconoscere chi ritiene una certa attività un hobby e chi ne fa un oggetto d’amore. I primi di solito non arrivano mai a una dimensione agonistica dello stesso, i secondi sì.
Così nella corsa c’è chi corre per la salute (la corsa è un hobby, se non ci fosse farebbero un’altra attività sportiva per tenersi in forma) e chi invece cerca di migliorare la propria prestazione, confrontandosi con altri, studiando piani d’allenamento ecc. Idem negli scacchi, attività conosciuta e praticata da molti, ma solo da pochi portata a livello di oggetto d’amore con lo studio, la partecipazione a tornei ecc. In questo caso l’obiettivo può essere il punteggio Elo del giocatore.
Ovviamente l’obiettivo non deve essere necessariamente numerico. Se per esempio la lingua inglese è un mio oggetto d’amore, obiettivi possono essere:
- riuscire a colloquiare facilmente durante un soggiorno in Gran Bretagna o negli USA
- leggere un romanzo usando saltuariamente il dizionario
- riuscire a seguire il tg della CNN
- riuscire a seguire un film in lingua inglese ecc.
Se l’oggetto d’amore fosse il partner, obiettivi interessanti potrebbero essere di dedicargli ampi momenti esclusivi, di riuscire a comprendersi senza mai litigi ecc.; se fosse un figlio, di insegnargli quel quid in più che la scuola non gli offre (i programmi scolastici sono tarati sulla media della popolazione degli studenti), di insegnargli a praticare uno sport o a coltivare un’arte ecc.
Analogamente, per altre “passioni” c’è chi si ferma prima del lato agonistico e chi invece vi arriva con coinvolgimento. Molte persone amano cucinare, ma quante si mettono in gioco organizzando eventi dove cucinano o partecipando a concorsi gastronomici? Molte persone amano il giardinaggio, ma quante arrivano a gareggiare in mostre o esposizioni, magari presentando una nuova orchidea alla Nero Wolfe?
Si deve anche rilevare che l’obiettivo può essere implicito o inconscio. Si considerino per esempio due cercatori di funghi. Per Tizio è importante imparare a conoscere il tempo, i luoghi, il periodo ecc. e “trovare un porcino” è l’obiettivo; per Caio l’importante è fare una bella passeggiata all’aria aperta, porcini o no, non importa! Per Tizio “i funghi sono un oggetto d’amore”, per Caio no.
Si noti che non è necessaria la “gara”, la “competizione”. Ciò che conta è l’agonismo intrinseco, portare la propria energia vitale al massimo nell’attività (per capirlo si legga il pezzo Cos’è la caccia). Così per chi ama la pesca, c’è chi ne fa un hobby e chi un oggetto d’amore. Per esempio, i primi non arriverebbero mai a utilizzare le proprie vacanze per scoprire nuovi e affascinanti scenari di pesca.
L’obiettivo stimola anche la conoscenza, un fattore che caratterizza un oggetto d’amore.
Un altro punto fondamentale è che l’obiettivo di una passione incrementa anche i rapporti sociali perché ci mette in contatto con veri cultori della materia che a loro volta con il loro entusiasmo aumentano la nostra attenzione a ciò che viviamo.
L’obiettivo (lato agonistico) è una condizione necessaria, ma non sufficiente per definire una passione come oggetto d’amore perché potrebbero mancare gli altri requisiti fondamentali; in particolare, se l’approccio alla passione non è equilibrato, spesso l’attività è solo un oggetto d’amore deformato dalla mancanza di equilibrio del soggetto, un amore un po’ bacato, come accade per esempio in tutti quei casi in cui manca l’indipendenza (l’attività diventa una droga per sopperire a ciò che non abbiamo dal mondo) e l’attività è vissuta in modo troppo maniacale.
Quindi: massima energia vitale, ma sempre equilibrio!
Un obiettivo corretto è sempre correlato a una soglia che deve essere stabile, realistica e sfidante. Il soggetto deve essere in grado di esplicitarla (vedasi esempio della lingua inglese) e non deve avere la propensione a variarla solo perché di fatto “non conta”. Per esempio, “imparare l’inglese” non è un grande obiettivo e spesso lo studio della lingua è un semplice hobby, un piacevole passatempo perché di fatto non c’è soglia di valutazione.
La soglia può essere variata (certo non quotidianamente!), ma la variazione della soglia deve essere motivata e garantire comunque una certa intensità, deve essere sempre sfidante e motivante.
Personalità crtiche e oggetti d’amore
Esistono personalità critiche (come i contemplativi) che hanno abbastanza facilità a trovare oggetti d’amore; altri, come i romantici, che dovrebbero trovarli facilmente, ma ne possono essere delusi o addirittura rifiutati.
Per altre personalità critiche i motivi dell’assenza di oggetti d’amore sono meno evidenti, ma ruotano sempre attorno alla mancanza dello spunto o alla definizione di un obiettivo realistico e sfidante. Ecco alcuni esempi.
Così a un apparente può mancare lo spunto: non riesce a fare propri oggetti d’amore perché in genere gli manca la semplicità per accettare quelli che non lo rendono estremamente visibile e invidiabile agli altri.
Un debole può avere grandi difficoltà a vivere oggetti d’amore quando questi implichino un’interazione/competizione con altre persone: la scarsa forza del debole spesso lo fa allontanare da ciò che potrebbe amare.
Un insoddisfatto può trovare tantissimi spunti, ma non è in rado di fissare obiettivi, pretendendo che ciò che fa accenda una scintilla che lo porti nel paradiso della perfezione.