La democrazia del benessere è per una ridistribuzione del reddito, non tanto della ricchezza; dalla ridistribuzione del reddito possono aversi, come ricaduta, meno distorsioni sulla ricchezza, ma, come dimostreremo in questa nota, è utopistico “ridistribuire equamente la ricchezza”, contrariamente al pensiero di tutti coloro che sono ancora schiavi della vecchia ideologia di sinistra che vede nella distruzione del capitalismo la semplice soluzione di ogni problema.
Lo spunto della nota mi è giunto da una persona con reddito mensile di circa 1.000 euro che ogni giorno va al bar a fare colazione. Molti penseranno che sia un peccato veniale, ma nella sua condizione equivale a un suicidio sociale. Prendiamo come esempio Tizio, pensione o stipendio di 1.000 euro. Tizio:
- ogni giorno fa colazione al bar, brioche (di dubbia qualità, ma sorvoliamo) e cappuccino: circa 75 euro al mese;
- gioca 10 euro al giorno alle slot o al Gratta&Vinci (avete notato quanti poveracci ci giocano?), Non sa che dei quasi 300 euro mensili che gioca, il 40% non torna più, cioè perde almeno 100 euro al mese;
- fuma quasi un pacchetto di sigarette al giorno (eh, lo stress di una vita difficile…). Morale: altri 50-100 euro che se ne vanno (dipende dal costo del pacchetto e dalla quantità di sigarette fumate).
Lasciamo perdere altre considerazioni economiche: solo con questi tre punti butta letteralmente via il 25% almeno del suo stipendio, però si lamenta che “non arriva a fine mese”. Giusto lamentarsi se lo stipendio o la pensione sono bassi, ma si perde il diritto di lamentela se non si ha rispetto per il proprio denaro.
Sapete qual è la risposta più gettonata a queste critiche: “ma vuol dire che non posso permettermi nemmeno una brioche? Che non posso permettermi di giocare? Che non posso permettermi nemmeno una sigaretta?”.
L’ultima sentita da Tizio: “ieri mi sono fatto l’abbonamento a teatro. Sarò un poveraccio (da 1.000 euro al mese), ma ho il diritto di permettermi qualche sfizio!”. Il grave, ma anche il comico, è che il Tizio in questione non conosce nulla né di teatro, né di letteratura!
Della serie: anche i poveri possono essere più apparenti dei nababbi (vedasi Me lo posso permettere).