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Ho capito tutto della vita

Non è l’Ebola, ma il virus ho capito tutto della vita è un virus gravissimo che fa moltissime vittime. Il sintomo principale è uno solo: non richiesta, la persona si esprime su un argomento in modo diretto, creando il terreno per una potenziale rissa verbale.

Notate che io non mi tiro mai indietro dall’esprimere le mie opinioni, ma, per intelligenza, evito di esporle quando non richiesto o il contesto non lo richieda. Un esempio che faccio spesso è che “a me il papa non è simpatico, ma non vado in chiesa a parlar male del papa”. Se trovo una persona in sovrappeso, non incomincio il dialogo con “io faccio sport, sono magro e guadagno in salute, come fa una persona a essere in sovrappeso?! Ecc.”. Sarebbe sgradevole, eppure molti si comportano quotidianamente così.

Infatti ci sono persone, sicuramente con una vita che non va come vorrebbero, per dirla alla Ligabue, che non perdono occasione per salire in cattedra (il virus si chiama anche virus della cattedra). Vogliono affermare la loro presunta comprensione del mondo a ogni passo, magari anche uno sconosciuto incontrato sul treno o al supermercato. In questo non c’è cattiveria, spesso, ripeto, solo una totale assenza di psicologia. Per capirlo un aneddoto.

ho capito tutto della vita

Dal veterinario entra una coppia, vede Dolly. L’uomo chiede se è un cane da caccia: risposta affermativa. Segue una domanda: “ma non va a caccia?”. “sì, è bravissima” la risposta di mia moglie. Probabilmente il “bravissima” fa scattare una molla nell’animo dell’uomo che vede già migliaia di animali massacrati senza pietà. Gli viene spontaneo ribattere: “Eh no! Io sono contro la caccia”. Forse pensava che la cosa finisse lì, ma a questo punto perché non divertirsi? Chiedo umilmente: “ma perché è contro la caccia?”. All’uomo non sembra vero di poter salire in cattedra e tenere una lezione, incomincia a snocciolare tutte le nefandezze (vere) dei cacciatori. Sempre con calma ribatto “d’accordo, ma allora esamini l’umanità: assassini, ladri, truffatori, evasori, stupratori, pedofili, evasori, fedifraghi, almeno 9 persone su 10 sono moralmente non a posto; quindi lei è contro l’umanità? In realtà, si può essere contro certi tipi di caccia contro certi cacciatori, io per esempio caccio solo fagiani, fra l’altro liberati da noi cacciatori. Non si può generalizzare”. L’uomo incomincia a innervosirsi e tenta qualche difesa. Poi la mazzata finale: “ma lei è vegetariano? Io accetto che si possa essere contro la caccia, ma si deve essere vegetariani”. L’uomo sinceramente ammette: “ci ho provato, ma non ci sono riuscito”. Colpo del KO: “quindi per coerenza dovrebbe stare zitto, io uso il fucile, lei usa le sue banconote per procurarsi carne e pesce al supermercato”.

Il “dovrebbe stare zitto” provoca l’esplosione dell’uomo che alza il tono della voce e, a corto di argomenti, inizia con gli insulti, dandomi dell’arrogante e arrivando a dire che, se non smetto, non ci saranno solo parole. La sua magnanimità d’animo, la sua comprensione del mondo va in pezzi tanto che gli sparo un “uh, ora è anche violento”. Interviene la moglie che lo strattona facendogli capire che sta attirando su di sé l’attenzione di tutto lo studio. L’uomo si rinchiude in sé stesso, ancora una volta la sua lezione non ha funzionato.

Ora, lasciate perdere la caccia e chiedetevi quale sia stato il gravissimo errore dell’uomo? Spero vi rispondiate “aver iniziato la discussione non richiesta con un sono contro ecc.”. Molti riterranno la frase un peccato veniale. Bene. Visualizzate allora questa situazione nella quale la struttura logica delle frasi è esattamente la stessa. Entro in un ambulatorio, davanti a me una coppia; la donna porta il velo. Le chiedo: “Lei è islamica”? “Sì”. ” È praticante?”. “Sì, molto”. A questo punto esco con un “Eh, no io sono contro l’islam!”.

Come definireste il mio comportamento?

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